Roma, 25 mar. (askanews) – Truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Per questa accusa i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro,hanno denunciato in stato di libertà una donna di 48 anni del posto, pensionata, in merito alla percezione indebita della pensione d’invalidità riservata ai soggetti affetti da “cecità assoluta”.
Nello specifico, l’indagine ha permesso, soprattutto attraverso svariati servizi di osservazione e pedinamento, di riscontrare comportamenti della estrema dimestichezza e facilità rispetto al suo presunto handicap. Come il semplice gesto di “scrolling” sul touchscreen del cellullare oppure l’assoluta autonomia dimostrata nel firmare atti, ed anche nei movimenti di quotidiana “routine”. Tutte attività – si aggiunge – non così facili se non vedenti.
Dagli dei militari dell’Arma, in particolare, è emerso che la donna per circa 15 anni, a causa delle false attestazioni sull’invalidità, avesse percepito indebitamente un’indennità stimata dall’Inps di circa 208.000 euro. Sono stati indagati anche i due medici che, in diverse circostanze, avrebbero certificato l’invalidità della donna. I reati contestati, quello di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, nonché falso materiale commesso da pubblici ufficiali in atto pubblico, in concorso.