Debellare celiachia e intolleranza a glutine: una sfida possibile – askanews.it

Debellare celiachia e intolleranza a glutine: una sfida possibile

Le soluzioni sviluppate da Takeda. L’esperto: “Una rivoluzione”
Mar 23, 2023

Milano, 23 mar. (askanews) – La celiachia e l’intolleranza al glutine, alimento presente in tutti i grandi farinacei e derivati del grano, presto potrebbero essere un brutto ricordo. La ricerca medica sta infatti mettendo a punto soluzioni innovative di ultima generazione in grado di debellare queste patologie:

“Takeda, che è un’azienda di assoluta eccellenza nella ricerca, ha almeno tre prodotti di grandissimo interesse – racconta ad askanews Antonio Gasbarrini, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore -. Ribadendo che la dieta senza glutine è il cuore, il cardine di queste patologie, nel futuro potrebbe non essere più l’unica alternativa. In particolare Takeda ad esempio sta sviluppando delle superglutaminasi, cioè delle molecole, dei farmaci veri e propri, che nello stomaco degradano ed eliminano tutto il glutine, così quando quegli alimenti arrivano dopo lo stomaco nel duodeno, non c’è più il glutine che dà il danno della malattia. O in alternativa si stanno sviluppando delle molecole che blocano le transglutaminasi, che è l’enzima che poi determina la malattia, o addirittura molecole che sviluppano immunotolleranza: delle forme di vaccini che rendono il glutine tollerato dai pazienti celiaci”.

La sfida è ambiziosa: rivoluzionare – in positivo – la vita di chi ogni giorno affronta le pesanti conseguenze di una patologia che interessa fasce sempre più ampie della popolazione italiana.

“Nel nostro Paese tra alcuni anni il 20-30% degli italiani potrebbe essere intollerante al glutine o celiaco”, sottolinea Gasbarrini che precisa: “La mia speranza è che a breve anche i pazienti celiaci e gluten sensitive potranno reinserire il glutine il glutine nella dieta. Questo chiaramente cambierà moltissimo le prospettive per una malattia che se l’adulto comprende meglio, un ragazzino di 5, 6 o 7 anni non comprende. Addirittura può alterargli la qualità di vita e dargli problemi psicologici. Calcolate un bambino che va a una festa con gli amici e non può mangiare i panini o le pizzette: quasi tutto nel nostro Paese è a base di glutine, specie nell’età dei più piccoli. Quindi una vera e propria rivoluzione della gastroenterologia”.

Ricerca e sviluppo, ma non solo. L’Azienda scommette infatti anche su digitalizzione e formazione, come testimoniato da alcuni progetti di forte impatto sociale avviati negli ultimi anni.

“Takeda ovviamente ha nel suo core ricerca e sviluppo e il portare soluzioni terapeutiche di valore ai pazienti – ci spiega Stefano Sommella, Business Unit Director dell’area terapeutica gastrointestinale di Takeda Italia -. La nostra infrastruttura valoriale, molto forte in azienda ci permette di guardare il paziente anche da prospettive un po’ diverse, prospettive di ausilio, di servizio e di supporto in varie aree di lavoro. Per esempio un paio di progettualità che mi vengono in mente, il Takeda MyHospitalHubPRO e iLean Management, che lavorano in aree un po’ diverse ma comunque importanti per considerare l’approccio al paziente”.

Proprio per celebrare i suoi 30 anni di attività nella ricerca nell’area gastrointestinale, Takeda ha promosso a Milano “ImaGIne the Future”. Due giorni di confronto e dibattito tra i massimi esperti del settore, società scientifiche e associazioni dei pazienti per fare il punto sul presente e il futuro in gastroeneterologia.