Palermo, 23 mar. (askanews) – Le lenti ICL rappresentano una delle più importanti innovazioni nel campo della chirurgia refrattiva. Vengono utilizzate in tutto il mondo da oltre 25 anni e rappresentano una valida alternativa alle procedure laser. Migliorare la qualità di visione attraverso una procedura sofisticata e affidabile che permette di correggere il difetto visivo: dalla miopia all’astigmatismo. Questa piccolissima lente viene inserita all’interno dell’occhio dietro l’iride, la parte colorata dell’occhio, e non risulta in alcun modo visibile dall’esterno e allo stesso modo il paziente non si accorge della sua presenza.
Paolo Fazio, Chirurgo oftalmologo: “E’ un trattamento assolutamente indolore, sia durante l’intervento che dopo l’intervento, l’intervento dura molto poco, io faccio un impianto in genere in otto minuti, con un’anestesia soltanto con le gocce, quindi anche dal punto di vista chirurgico e post-chirurgico è molto più confortevole rispetto ad un trattamento laser”.
La procedura che è considerata sicura ed efficace, rapida e normalmente senza punti di sutura, permette di correggere o ridurre la miopia da lieve ad elevata, fino a 20 diottrie
“Diversi anni fa – spiega ancora Fazio – è stata messa a punto una piccoli protesi come la lente a contatto, molto morbida ed estremamente biocompatibile che può essere inserita all’interno dell’occhio per correggere miopia, astigmatismo e ipermetropia, anche molto elevati. Cosa che invece il laser non riesce a fare oltre un certo tipo di diottria, il laser va bene per difetti piccoli e medi, ma quando il difetto diventa più importante, si deve modificare così tanto l’anatomia corneale che la lente a contatto interna (ICL) ha un vantaggio innegabile”.
Molti pazienti riescono ad acquistare una visione eccellente subito dopo la procedura.
“Adesso sono state commercializzate almeno due milioni di lenti a contatto interne, perché sempre più il pubblico percepisce il vantaggio di un intervento che prima veniva considerato un po’ invasivo e invece oggi ci si rende conto che ha margini di sicurezza anche superiori rispetto al laser”.
I numeri certificano quindi la garanzia di questa procedura, sempre più diffusa:
“Io avevo una diottria media, 4,50 di miopia con 1,25 di astigmatismo”, dice lo stesso Fazio “e ad un certo punto, anche convinto dai risultati che nel frattempo ottenevo dai miei pazienti – io ho sempre operato sia con la procedura laser che ICL – mi sono quindi convinto sempre più della superiorità di questa tecnica fino a quando io ho deciso per me stesso di impiantare una lente a contatto interna e l’ho fatto circa sei anni fa con estrema soddisfazione”.
La procedura ICL viene considerata addittiva e quindi il paziente deve essere consapevole che può in qualsiasi momento tornare sui suoi passi eliminando le lenti interne.