Roma, 23 mar. (askanews) – La VII Flotta Usa ha respinto l’accusa di Pechino di essere entrata con il cacciatorpediniere missilistico USS Milius in acque cinesi avvicinandosi alle isole Paracel, nel Mar cinese meridionale, spiegando che si tratta di acque internazionali per cui il suo passaggio era consentito.
La Milius – ha spiegato la VII Flotta – stava “conducendo operazioni di routine nel Marc cinese meridionale e non è stato respinto”. E ha aggiunto: “Gli Usa continueranno a volare, navigare e operare ovunque la legge internazionale lo consenta”.
Oggi Tian Junli, portavoce del Comando del teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione (PLA), ha affermato che “il cacciatorpediniere missilistico amercano USS Milius è entrato illegalmente nelle acque territoriali delle isole cinesi Xisha (Paracel, ndr.) il 23 marzo senza il permesso del governo cinese, minando così la pace e la stabilità nel Mar Cinese Meridionale”, ha dichiarato Tian. Il gruppo navale cinese del Comando per il teatro meridionale – ha aggiunto il portavoce – ha scortato la nave statunitense e l’ha avvertita di lasciare l’area, ha aggiunto il portavoce.
Le Paracel sono un piccolo insieme di isolette e barriere coralline nel Mar cinese meridionale che fanno parte di quella grande parte di mare che Pechino rivendica come propria, andando in conflitto con le concomitanti rivendicazioni di diversi paesi, tra i quali il Vietnam, le Filippine, il Brunei.