Giffoni V. Piana, 18 lug. (askanews) – “Anche un film in cui si vedono tutti gli aspetti negativi è un film che nella sua negatività fa vedere gli aspetti deleteri. Anche un film che esalti i valori negativi, per chi ha valori positivi, serve a rafforzarli”.
Insomma, la criminalità organizzata è una piaga del nostro Paese però parlarne, anziché nasconderla, serve a esorcizzarla. Parola del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha incontrato – al 46esimo Giffoni Experience, il festival internazionale del cinema per ragazzi – i giovani giurati e i membri under 26 del Dream Team che studia progetti per le industrie culturali.
“Io sono per la libertà di stampa – ha continuato Cantone – credo che non si possa responsabilità dell’educazione a un film come Gomorra che è anche ben fatto. Ovviamente sbaglia chi prova a dare una visione realistica del film Gomorra”.
E proprio i personaggi di “Gomorra-la serie” sono stati protagonisti di un vero e proprio “Gomorra-day” a Giffoni. Un autentico bagno di folla ha accolto i protagonisti della fiction con in testa Salvatore Esposito, alias Genny Savastano che ai ragazzi di Giffoni ha parlato di come il male – pur declinato in forme diverse – debba sempre essere osteggiato.
“Il filo conduttore che si può trovare tra mafia, camorra ed estremisti islamici (perché è solo una piccola fetta specifica di pazzi scatenati) è solo la follia – ha detto l’attore – il voler sovrastare gli altri per un ideale sbagliato. Questo non so se trova radici nell’assenza dello Stato o delle Istituzioni però c’è da dire che è qualcosa da combattere fermamente perché quello poi ha spesso il sopravvento sulle menti deboli”.
Nessun “falso mito” da film e fiction come Gomorra, dunque. Raccontare anche al cinema gli aspetti negativi di mafia e camorra è soprattutto un altro modo per combatterle.
“La sensazione di chi vede i personaggi alla Gomorra – ha concluso Cantone – è di provare ancora più schifo rispetto a certi soggetti”.