Giornata Salute Orale: curare i denti per benessere di tutto l’organismo – askanews.it

Giornata Salute Orale: curare i denti per benessere di tutto l’organismo

Italiani, rispetto alla media europea, si recano poco dal dentista
Mar 20, 2023

Roma, 20 mar. (askanews) – Dalla carie nei bambini alla parodontite negli adulti o la perdita di denti negli anziani: sono diversi i problemi che, a seconda delle età, possono intaccare la nostra salute orale e non solo. Se non adeguatamente trattati, questi disturbi rischiano di causare complicanze anche in altri distretti e funzioni dell’organismo. Con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di mantenere la bocca in salute “at every stage of life”, come recita la campagna “Be Proud of Your Mouth” promossa dalla FDI – World Dental Federation in occasione del World Oral Health Day che si celebra il 20 marzo, gli esperti del Comitato Medico Scientifico DentalPro richiamano l’attenzione su un aspetto poco noto e spesso sottovalutato, la correlazione tra salute dentale e benessere generale della persona, spiegando perché è bene prendersi cura della nostra bocca, nelle diverse fasi della vita.

“Già nel 2003, l’OMS dichiarava che lo stato di salute orale rappresenta un elemento determinante nel mantenimento del benessere generale, riconoscendo per la prima volta l’influenza che l’apparato masticatorio può esercitare sul resto dell’organismo”, ricorda Samuele Baruch, Direttore del Comitato Medico Scientifico DentalPro, “ciononostante, ancora oggi la salute orale è uno degli aspetti della cura di sé che gli italiani tendono a sacrificare. Una recente indagine di Key-Stone ha evidenziato che, in un anno, solo il 45% si è recato dal dentista, un dato inferiore alla media europea del 55%, con valori sotto il 30% nel Sud Italia. A prescindere dall’età, tutti avrebbero un buon motivo per sottoporsi a una visita di controllo e per dedicare la dovuta attenzione alla cura dei propri denti”.

“L’età pediatrica – evidenzia l’esperto – è una fase molto delicata, durante la quale è fondamentale instaurare le corrette abitudini alla base di una duratura salute orale, cominciando dal prendere confidenza con la figura dell’odontoiatra”. Prima visita intorno ai 4-6 anni. È in questo momento che inizia ufficialmente il percorso del piccolo paziente alle prese con la cura della propria bocca: sta diventando autonomo nel lavarsi i denti, sa che periodicamente farà visita al suo studio dentistico di fiducia per i controlli di routine, per la pulizia di placca e tartaro e per avere consigli su come migliorare la propria igiene orale. Occhi puntati sulla carie, tra i disturbi più diffusi anche in età adulta ma soprattutto grande nemica dei più piccoli (interessa oltre il 21% dei bambini di 4 anni e circa il 43% dei dodicenni). Origina dal tartaro e può esordire già con i denti decidui, assolutamente da non trascurare. Se i genitori notano qualche macchia che non va via neanche lavando i denti, può essere opportuno un consulto odontoiatrico, per trattare eventuali lesioni cariose precoci. Correggere le malocclusioni, il principale disturbo su cui è necessario intervenire durante l’adolescenza, dovuto al fatto che le due arcate non occludono in maniera corretta. Il disallineamento dei denti e la carie, che se non trattata può portare anche alla perdita di denti permanenti, possono avere gravi ripercussioni sulla capacità di masticazione e di alimentazione del bambino e sulla corretta conformazione delle mascelle in via di sviluppo.

Anche in età adulta, la carie continua a rappresentare uno dei motivi per cui più di frequente ci si rivolge all’odontoiatra. In questa fase, può capitare che si sia perso il treno di un intervento “conservativo” e la lesione cariosa sia arrivata a penetrare gli strati più profondi del dente, richiedendo trattamenti più invasivi come la devitalizzazione e l’estrazione del dente, che deve poi essere sostituito con impianti e protesi. Gli adulti fanno spesso i conti anche con altri due problemi: parodontite e malocclusioni. Entrambi, se non trattati, possono arrivare a causare patologie che, nel senso comune, non verrebbero associate all’ambito della salute orale.