Roma, 16 mar. (askanews) – Una trentina di persone, molti giovanissimi, tre donne e anche alcuni minori. Sopravvissuti e familiari delle vittime del naufragio di Cutro hanno incontrato a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Al colloquio, che si è tenuto a porte chiuse, hanno partecipato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
Familiari e superstiti hanno fatto un “appello al cuore di madre” della premier affinché vada avanti la ricerca delle salme e si favoriscano i ricongiungimenti in altri Paesi europei. La premier, dal canto suo, ha garantito che verranno recuperate anche le salme ancora imprigionate all’interno del barcone assicurando, sui ricongiungimenti, “l’impegno diplomatico dell’Italia in sede europea.
Meloni avrebbe anche chiesto ai sopravvissuti “quanto fossero
consapevoli dei rischi di una traversata del Mediterraneo” e un cittadino siriano le avrebbe risposto che un analogo pericolo di morte lo avrebbe sicuramente corso rimanendo nel proprio Paese.
Molti dei partecipanti, in un clima definito emozionato e commosso, avrebbero poi chiesto alla premier di scattare una foto insieme.
Polemico sulle modalità dell’incontro il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli, che recentemente a Cutro aveva conosciuto alcuni superstiti del naufragio.
“E’ una tragedia incredibile, non comprendiamo oggi la ragione per la quale la presidente Meloni abbia voluto fare tutto ciò in maniera blindata, non consentendo ai familiari di poter parlare con la stampa”.
Al termine dell’incontro, durato oltre un’ora, un pullman della polizia, coi vetri oscurati, ha riportato il gruppo all’aeroporto di Ciampino per il volo di ritorno verso la Calabria.