Roma, 15 mar. (askanews) – I borghi italiani, da fenomeno di spopolamento e abbandono a occasione di sviluppo e di rigenerazione urbana. Se ne è parlato in un convegno organizzato dall’Osservatorio sulle trasformazioni del lavoro e della formazione continua promosso da FondItalia e il CNR -ISEM Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea. In Italia, sono oltre 6mila i borghi “spopolati” che, con investimenti mirati, attingendo anche alla risorse del Pnrr, potrebbero diventare fattore di sviluppo economico e occupazionale come spiega Egidio Sangue, vicepresidente e direttore di FondItalia: “il recupero e la rigenerazione urbana dei borghi rappresentano un’importante sfida per questo paese perché potrebbero consentire il ripopolamento e la riqualificazione di questi borghi che costituiscono un immenso patrimonio che fanno parte della nostra tradizione culturale e questo potrebbe consentire di valorizzare quelle che sono le potenzialità di questi borghi in chiave economica, in modo tale che possano essere, tramite la valorizzazione delle loro peculiarità, essere elemento di sviluppo economico e soprattutto occupazionale”.
Per questo occorre avviare percorsi formativi e FondItalia può dare il suo apporto come prosegue Sangue: “FondItalia darà il suo apporto attraverso il finanziamento dei percorsi formativi relativamente ai lavoratori delle aziende. Quindi noi stiamo interrogando per comprendere quali saranno le evoluzioni, ovvero quali saranno le competenze attese per coloro che dovranno lavorare sul meccanismo complesso della valorizzazione del patrimonio culturale, nonché dei borghi, notoriamenete non soltanto la fruizione dei beni culturali ma anche tutta la filiera turistica ee enogastronomica e quindi per riuscire a comprendere quali siano gli indirizzi e poter fornire degli strumenti oeprativi e finanziari adeguati affiché poi questi lavoratori possano ovviamente offrire quelle prestazioni attese per questa nuova sfida”.
Al convegno è intervenuto anche il sottosegretario del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Claudio Barbaro che ha fatto notare come le conseguenze del fenomeno possano essere impattanti e le istituzioni devono essere capaci di saperlo accompagnare e indirizzare in una dimensione virtuosa che faccia del bene tanto alle città quanto alle zone più remote e decentrate.