Roma, 16 mar. (askanews) – L’energia rinnovabile sarà il petrolio del futuro ma per stare al passo occorre una rete elettrica adeguata alle nuove sfide e in tempi rapidi. Per questo Terna, la società che gestisce la rete elettrica in alta tensione, ha aggiornato il suo Piano di Sviluppo decennale con 21 miliardi di investimenti in aumento del 17% rispetto al Piano precedente. Calcolando l’intera vita delle opere inserite, oltre l’orizzonte decennale, l’ammontare complessivo degli investimenti supera i 30 miliardi di euro. Gli obiettivi principali sono il conseguimento dei target europei di decarbonizzazione al 2030 e lo sviluppo di un sistema elettrico più sicuro ed efficiente. La grande novità del Piano è rappresentata dalle cinque dorsali della rete Hypergrid. Un’operazione da circa 11 miliardi di euro che prevede l’ammodernamento di elettrodotti esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica e verso le isole e anche nuovi collegamenti sottomarini, con tempi di realizzazione più rapidi, come ha spiegato l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, che ha illustrato il Piano alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e al Presidente di ARERA, Stefano Besseghini.
“Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé”, ha dichiarato l’AD di Terna. “Le nuove dorsali Hypergrid, soluzioni efficaci e competitive in termini di costi, abbracceranno l’intera Penisola e consentiranno di raddoppiare la capacità di trasporto tra diverse zona di mercato. Quindi con un effetto positivo nei prossimi anni sulla bolletta degli utenti finali”.
Un dato su tutti indicativo della velocità con cui avanzano le rinnovabili, accelerate anche dagli alti costi dell’energia nell’ultimo anno, è quello della richiesta di allacciamenti alla rete: secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica, un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030.
“Senza il piano di Terna i target individuati a livello nazionale e internazionale non sono raggiungibili: la rete di Terna è abilitante per le energie rinnovabili. Sarà necessario uno sforzo da parte degli operatori economici e industriali che si occuperanno dell’installazione degli impianti e, allo stesso tempo, da parte delle istituzioni per semplificare gli iter autorizzativi”, ha concluso Donnarumma.