Sala: “Sui figli delle coppie Lgbt serve una legge, sarà la mia battaglia” – askanews.it

Sala: “Sui figli delle coppie Lgbt serve una legge, sarà la mia battaglia”

Stop dal prefetto un “passo indietro evidente”
Mar 14, 2023

Milano, 14 mar. (askanews) – “Da oggi, ancora più di prima, mi carico di portare avanti politicamente questa battaglia e di seguire con la massima attenzione ogni sviluppo, normativo e giudiziario, di questa complessa vicenda, pronto a cogliere ogni opportunità concreta affinché continui il cammino di riconoscimento dei diritti di tutte e tutti e affinché Milano ne sia sempre protagonista”. Con queste parole il sindaco di Milano, Beppe Sala, rilancia l’impegno sulle trascrizioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, dopo lo stop, definito da Sala “un passo indietro evidente sia dal punto di vista politico sia sociale”, imposto al Comune dal Prefetto.

A questo punto l’obiettivo, ha aggiunto attraverso il suo podcast quotidiano, è quello di spingere il Parlamento a legiferare, dopo che una sentenza della Cassazione a sezioni unite di dicembre 2022 “ha affermato che la tutela del minore figlio di coppia dello stesso sesso può essere assicurata ordinariamente, attraverso la sua adozione”. Un provvedimento che riafferma l’impossibilità da parte dell’ufficiale di Stato civile di registrare direttamente il rapporto di filiazione. A seguito di ciò, con una circolare di gennaio 2023, il ministero dell’Interno ha richiamato i prefetti a osservare una puntuale osservanza dei principi giurisprudenziali e li ha invitati a fare analoga comunicazione ai sindaci.

La procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha ricordato Sala, ha poi precisato nel mese di febbraio 2023 “che non è consentita in Italia la registrazione dell’atto di nascita della madre intenzionale, ma solo di quella biologica. Ha invece ritenuto finora ammissibile la trascrizione di bambini nati all’estero da due madri sebbene anche su questa questione si attende un parere chiarificatore da parte dell’Avvocatura generale dello Stato.

“La strada suggerita dalla Cassazione per assicurare i diritti del bambino, cioè l’adozione in casi particolari, appare oggi, diciamo la verità, in Italia, assai complessa e farraginosa. Dovrà dunque essere resa molto più rapida ed efficace per dare risposta ai numerosi problemi giuridici che tornano ad essere irrisolti, e soprattutto per potere garantire, come chiede anche la Corte europea per i diritti dell’uomo, pieni diritti al bambino, oltre che alla famiglia che lo ha voluto in cui vive. Dovrebbe quindi essere il legislatore a consentire con legge, come avviene in paesi europei come Spagna e Danimarca, la registrazione di figli di coppie dello stesso sesso” ha osservato il sindaco.

Nella situazione attuale il Comune dunque potrà “purtroppo, salvo parere futuro diverso della Procura o dell’Avvocatura generale dello Stato, assicurare il riconoscimento del figlio di una coppia di donne solo nel caso di nascita in un Paese estero che ammette la procreazione medicalmente assistita tra coppie omosessuali e consente la registrazione del figlio allo stato civile”, ha precisato. Non possono invece più essere riconosciuti i figli di due uomini diventati genitori facendo ricorso alla gestazione per altri all’estero né i figli di due donne che abbiano fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita all’estero, ma con parto avvenuto in Italia.