Campania, De Luca: accordo con privati per svuotare liste attesa – askanews.it

Campania, De Luca: accordo con privati per svuotare liste attesa

“Prenotazioni in farmacia senza più limitazioni di Asl”
Mar 11, 2023

Napoli, 11 mar. (askanews) – Un accordo “con il comparto sanitario privato, laboratori e cliniche” per svuotare le liste di attesa. E’ quanto annunciato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una conferenza stampa a Napoli.

“Lo svuotamento delle liste di attesa – ha spiegato il governatore – è un problema nazionale che si è accentuato nei tre anni di Covid. Come Campania siamo nella media nazionale pur avendo oltre 10mila dipendenti in meno, ma vogliamo fare di più. Vogliamo arrivare anche in questo campo ad essere la prima regione d’Italia”.

Per accelerare i tempi di attesa ci sarà anche un accordo con le farmacie per le prenotazioni “anche al di là dell’Asl di appartenenza, per poi riversare tutte le prenotazioni sulla Centrale unica di prenotazione”.

“Pensiamo di definire un ambito territoriale di garanzia – ha spiegato De Luca -, in ognuno di questi c’è una struttura pubblica, ma anche le strutture private, in grado di erogare le prestazioni. Quindi, se il pubblico non ce la fa, il cittadino avrà il tempo di prenotazione adeguato per una struttura di laboratorio o clinica privata a cui rivolgersi”.

Per raggiungere questo “obiettivo veramente ambizioso, una rivoluzione”, ci “vorrà qualche settimana – ha assicurato il presidente -. Cercheremo di bruciare i tempi, aprile-maggio può essere un tempo congruo per avere la messa a regime di questo sistema integrato di servizi da offrire tra strutture pubbliche e private, ma evitiamo cose propagandistiche, il lavoro che dobbiamo fare è immane”.

De Luca ha difeso l’asse sanità pubblica-privata perché “l’obiettivo è garantire comunque la salute dei cittadini. Al cittadino interessa relativamente se la prestazione gli arriva da una struttura pubblica o privata, al cittadino interessa la qualità della prestazione”, garantendo “controlli assolutamente rigorosi”. “E’ evidente che è irrinunciabile una sanità pubblica sia perché è la sanità che parla alla povera gente sia perché – ha concluso – le prestazioni di eccellenza non può che garantirle la sanità pubblica. Vi sono tecnologie che costano decine e decine di milioni”.