Spionaggio, caso Biot: il pm chiede la condanna all’ergastolo – askanews.it

Spionaggio, caso Biot: il pm chiede la condanna all’ergastolo

La requisitoria davanti al tribunale militare di Roma
Mar 9, 2023

Roma, 9 mar. (askanews) – Condannare all’ergastolo Walter Biot, il capitano di fregata della Marina Militare in servizio allo Stato maggiore della difesa, accusato di aver passato documenti ad un diplomatico russo in cambio di 5mila euro. La richiesta di pena è stata fatta davanti al tribunale militare della Capitale. Biot per la vicenda che lo vede imputato è stato arrestato – si ricorda- la sera del 30 marzo 2021. “Dimostrata la responsabilità penale di tutti i reati che sono stati contestati. Ha rivelato 4 documenti segreti”. Secondo i pm non possono essere concesse attenuanti. “L’elevato grado infedeltà e la capacità criminale, ma anche il triste tornaconto venale. L’astuzia con la quale voleva dissimulare la sua azione. Azione incriminata poteva passare inosservata. Un soggetto ulteriormente ricattabile. Era coinvolto in modo permanente nelle attività illecite. Quella del 30 marzo è stata solo quella scoperta, ma possono essercene state altre”. Chiesto anche isolamento in carcere per 6 mesi. Biot quale “ufficiale addetto alla sicurezza” aveva libertà di azione tra i diversi documenti classificati presenti allo Stato maggiore della difesa. Il pm Masala, ha ricordato, sulla base delle diverse testimonianze acquisite nel processo (che si è svolto sinora a porte chiuse) sottolinea davanti ai giudici del tribunale militare della Capitale che Biot non solo “maneggiava per lavoro documentazione classificata” ma aveva a disposizione anche carteggi su unità navali, territori e movimenti militari secondo le procedure ‘Nato Secret’ e ‘Nato Top Secret'”. E sono state “181 le fotografie nel complesso che Biot ha fatto a quei documenti segreti”. Per 19 di queste immagini si tratta di “attività della difesa”. Con dentro anche gli alert “Air Warning”, le risultanze di quanto osservato dagli Awacs, gli aerei spia.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Ros dei carabinieri – ha spiegato il magistrato – Biot per le fotografie si è servito di un cellulare che teneva conservato in una scatola. Poi prendeva la scheda di memoria SD e la nascondeva dentro il bugiardino di un farmaco contro il colesterolo e svuotando la scatola dei blister con le pasticche. La chiusura del cerchio è stato quando la sera dell’arresto di Biot, in un parcheggio nella zona dell’Eur, nell’auto dell’ufficiale di Marina ‘infedele’ è stata trovata una altra scatola dello stesso medicinale con all’interno cento banconote da 50 euro. “Il corrispettivo dell’accordo con il diplomatico”. L’agente russo, che è stato identificato in Dimitri Ostrogoff, da parte sua, ha rifiutato di firmare il verbale di arresto, senza nominare un legale, non ha poi accettato acqua o da mangiare. Al termine delle formalità ha fatto arrivare un delegato consolare ed è uscito dal posto di polizia.

Le immagini delle telecamere interne al Stato maggiore che hanno incastrato Biot sono senza audio ed a funzionamento continuo. “Si attivavano davanti ad ogni movimento nella stanza, anche variazioni di luce”. Il capitano viene ripreso in tre diverse occasioni fare fotografie di documenti riservati, presenti nelle cartelline che venivano consegnate oppure dalle schermate sul computer. Cosa ha preso Biot? “Documenti da riservatissimo fino a segreto che riferiscono della coalizione internazionale contro il terrorismo islamista, l’Isis. Hanno riguardato casi di crisi, in Libia e Siria, oggi avrebbero riguardato l’Ucraina”.