Milano, 7 mar. (askanews) – La Misura di inclusione attiva che dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza, ne è “il fac-simile”, ma “nettamente peggiorato” perché “a dispetto del nome, non c’è nulla di inclusivo; difatti, l’abbassamento della soglia Isee porterà ad un taglio di 1/3 degli attuali nuclei percettori (circa 350mila) al fine di risparmiare 3 miliardi di euro l’anno. Di fatto, si fa cassa sui poveri”. Lo ha scritto il fondatore del M5s, Beppe Grillo, sul suo blog, osservando che il fondo del Rdc “si riduce dagli attuali 8 miliardi a 5 miliardi”.
Più che di Misura di inclusione attiva dovremmo parlare di Misura di esclusione attiva. Ciò peraltro contraddice gli indirizzi della recente proposta raccomandazione della Commissione europea, che ha invitato gli Stati membri a potenziare i regimi di reddito minimo garantito e a favorire il reinserimento lavorativo dei beneficiari ‘occupabili’ attraverso specifici percorsi di istruzione e formazione” osserva Grillo, secondo il quale la Mea raggiungerà “poco più di 1 milione di persone”.
Il leader sottolinea che “la discriminante non pare essere l’occupabilità o meno dei potenziali beneficiari, ma la presenza nel nucleo familiare di un minore, un anziano o un disabile” che porta a “una rozza divisione categoriale” basata sulle condizioni familiari. “Non sono più previsti i progetti di utilità alla collettività. E resta da capire come il Governo pensa di migliorare le politiche attive, se le Regioni continueranno a non fare i ‘compiti a casa’” ha continuato.