Roma, 7 mar. (askanews) – Arriva nei cinema l’8 marzo il film diretto da Marta Savina “Primadonna”, storia della ribellione a violenza e codici arcaici di una ventenne, nella Sicilia degli anni Sessanta. Un racconto magnificamente interpretato da Claudia Gusmano, ispirato alla storia di Franca Viola, la prima donna che rifiutò il “matrimonio riparatore”, e grande inno all’autodeterminazione.
“Ci fanno credere che le ribellioni e le rivoluzioni debbano essere fatte solo ed esclusivamente con la foga, con il coraggio, con la forza, con il braccio alzato. Si fanno anche così, ed è un modo coraggiosissimo e meraviglioso, le donne che lo stanno facendo in Iran ne sono una dimostrazione commovente, però le rivoluzioni le fanno anche le donne più fragili, più silenziose, più timide, che però hanno l’incoscienza, in un certo senso, di dire no nel loro piccolo, nel loro quotidiano, magari tra le mura di casa” dice la regista.
A più di 50 anni di distanza dall’epoca in cui è ambientato il film sembra ancora difficile per le donne avere giustizia quando denunciano una violenza.
“Purtroppo la vita è difficile ma siamo capaci, come esseri umani, di fare cose molto difficili, quindi non è un deterrente per continuare a combattere e lottare per quello in cui si crede” conclude Marta Savina.