Roma, 6 mar. (askanews) – Daniel Harding accolto dai musicisti di Santa Cecilia fra gli applausi alla fine della conferenza stampa che lo ha presentato come nuovo direttore musicale dell’Accademia romana.
Il direttore inglese, 47 anni, pupillo e allievo di Claudio Abbado di cui fu giovanissimo assistente a Berlino, succede dopo diciotto anni ad Antonio Pappano, che rimarrà in carica fino al prossimo settembre e resterà direttore emerito
Daniel Harding è considerato uno dei più prestigiosi maestri sulla scena internazionale e ha una lunga consuetudine con Santa Cecilia dove diresse il primo concerto nel lontano 1997, appena ventiduenne. Adesso in programma per cominciare c’è una inaugurazione con la “Tosca” di Puccini (di cui nel 2024 ricorre il centenario della morte) ma anche l’integrale delle sinfonie di Mahler, un Requiem di Verdi e infine dice “un progetto enorme, ambizioso” che oggi non annuncia ancora.
“Ci sono due cose per un musicista: la musica che si suona, e i musicisti con cui si lavora. Conosco questa orchestra da 25 anni, abbiamo suonato molto repertorio ma la cosa più elettrizzante per me è l’idea di condividere tutta la musica futura con questi meravigliosi insiemi e questo bellissimo pubblico. Sono felicissimo di essere a Roma, come tutti sanno una città incomparabile per cultura e per storia. Guardo al programma che abbiamo in mente, lo sento già con le orecchie e con la fantasia, e mi entusiasma”.
Personaggio eclettico, direttore ma anche pilota di linea per la compagnia Air France, all’attivo tanto lavoro, con Harding arriva a Roma anche un contratto di incisioni con la Deutsche Grammophone. Per il presidente di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro un direttore come Harding “bisogna meritarselo” ed è la riprova del lavoro compiuto in questi anni. “Lo abbiamo scelto, ma lui ha scelto noi” dice; “è una condivisione che va avanti e racconterà speriamo nel futuro una storia per questa orchestra e per questo coro ancora più densa di emozioni e sensazioni da condividere col pubblico”.