Roma, 1 mar. (askanews) – Le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia, possono rappresentare un’opportunità nell’attuazione del piano nazionale di ripresa. E’ però necessario correggere alcune norme del codice degli appalti per valorizzarne la funzione e garantire il rispetto del principio di concorrenza. Questi temi sono stati al centro di un convegno promosso dall’Unione consorzi stabili (Ucsi), che, secondo il presidente Giuseppe Costantino, oggi è l’unico strumento pro-concorrenziale di accesso alle procedure di evidenza pubblica per le Pmi.
“Chiediamo che venga dato quel ruolo di protagonisti che possono invece perdere con alcuni segnali negativi che provengono da sentenze della giurisprudenza e dal nuovo codice degli appalti – ha detto – ci sono delle richieste di modifica al codice da parte del Senato e della Camera, che tendono a restringere l’operatività dei consorzi fino a renderli sostanzialmente inutili. Le piccole imprese sono il vero motore dell’Italia. Quando si dice che bisogna favorire la concorrenza, questo lo si può fare soltanto consentendo alle piccole imprese di entrare direttamente nel mercato delle opere pubbliche”.
Le Pmi chiedono dunque di essere ascoltate e poter avanzare delle proposte perché, ha affermato l’avvocato Arturo Cancrini, professore di legislazione delle opere pubbliche all’Università di Tor Vergata, sono la cosa più importante dell’economia italiana, soprattutto nel settore delle costruzioni.
“Forse questo nuovo codice – ha dichiarato – non coglie nel segno di tutto quello che anche dalla comunità europea ci viene richiesto, cioè esaltare il ruolo delle Pmi. Mi sembra che sotto questo profilo ci siano alcune carenze. Effettivamente, le Pmi non riusciranno con questo nuovo codice a svolgere il ruolo che la stessa comunità gli ha assegnato”.
Erica Mazzetti, esponente di Forza Italia e componente della commissione Ambiente della Camera, ha ricordato che il provvedimento è nato nella scorsa legislatura con una legge delega per aprire il mercato a tutti, dunque anche alle Pmi. “Abbiamo cercato di lavorare in questa direzione – ha detto – stiamo cercando di apportare anche tutto quello che è il tema dei consorzi da poter mettere insieme le piccole e medie imprese per poter concorrere con tutte le altre più grandi. Non è certo il legislatore che vuole escludere le Pmi, anzi vogliano migliorare la posizione e cercare un aiuto anche e soprattutto per questo. Lo abbiamo fatto sia con l’adeguamento dei prezzi, ma anche per tutto quello che riguarda l’illecito professionale e la territorialità per gli appalti. Cerchiamo di andare avanti in questa direzione”.