Dl Milleprorghe, Mattarella nella lettera: su balneari verso contenziosi – askanews.it

Dl Milleprorghe, Mattarella nella lettera: su balneari verso contenziosi

Roma, 24 feb. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto Milleproroghe accompagnadolo con una lettera ai presidenti delle Camere e alla premier in esprime tutte le sue perplessità, aggiungendo riserve sul merito e sul metodo del decreto. Comunque, viene spegato, il capo dello Stato ha deciso di promulgarlo per non far saltare tutti i provvedimenti contenuti, cosa che avrebbe creato innumerevoli problemi anche a causa della retroattività. Mattarella nella lettera ha sottolineato però – per quanto riguarda soprattutto i balneari – la necessità ineludibile di “ulteriori iniziative di governo e Parlamento” per correggere le norme che in ogni caso si presterebbero a contenziosi e probabili impugnazioni con l’Ue, il Consiglio di Stato, enti locali. Per il resto – abuso della decretazione e norme disomogenee – Mattarella si attende una inversione di tendenza come assicurato dal Presidente del Consiglio recentemente. “Anche oggi – scrive – ho il dovere di porre in evidenza come varie nuove disposizioni introdotte in sede parlamentare non corrispondano ai principi e alle norme costituzionali in materia”. Nel “rimettermi alle determinazioni che il Parlamento e il Governo intenderanno assumere a questo riguardo, nella loro autonomia costituzionalmente garantita, mi limito a osservare come sia ormai evidente – sottolinea Mattarella – il carattere frammentario, confuso e precario della normativa prodotta attraverso gli emendamenti ai decreti-legge e come questa produca difficoltà interpretative e applicative”. “Nel caso odierno, sollevano specifiche e rilevanti perplessità, in particolare, le norme inserite, in sede di conversione parlamentare, in materia di proroghe delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico-ricreative e sportive”. Le disposizioni del decreto-legge e della legge di conversione, rileva, “oltre a contrastare con le ricordate definitive sentenze del Consiglio di Stato, sono difformi dal diritto dell’Unione europea, anche in considerazione degli impegni in termini di apertura al mercato assunti dall’Italia nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Feb 24, 2023