Ha giacimenti paleontologici di 65 mln di anni e grande biodiversità
Milano, 24 feb. (askanews) – Approda al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la prima bozza del dossier redatto dalla Associazione temporanea di scopo “Val d’Alpone – faune, flore e rocce del Cenozoico” per l’inserimento tra i siti Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, della Val d’Alpone, territorio a Est della provincia di Verona al confine con quella di Vicenza. Si tratta di un passaggio previsto nell’ambito del severo iter di riconoscimento, per verificare la coerenza e la correttezza dell’indirizzo dato alla documentazione dopo essere stati inseriti nella “Tentative list” italiana. Una volta conclusa anche la parte di verifica a livello ministeriale, il dossier verrà ufficialmente depositato a Parigi in attesa di valutazione da parte del Comitato dell’Unesco.
La Valle conserva rocce vulcaniche e sedimentarie marine che racchiudono giacimenti paleontologici del periodo Cenozoico o Terziario (periodo che va da circa 65 milioni di anni fa, col Paleocene, a circa 5 milioni di anni fa, col Pliocene), con particolare riguardo all’Eocene. Si tratta di un’area è unica anche per la grande biodiversità di fauna e flora e per l’eccezionale conservazione soprattutto dei pesci fossili, rinvenuti nelle due località più rappresentative di Bolca: la Pesciara e il Monte Postale. Tutto ciò fa del territorio della Val d’Alpone un sito di rilevanza mondiale per quanto concerne la paleontologia.
Il territorio interessato comprende anche la zona di produzione di vino del Soave e del Lessini Durello: su queste colline dove oggi cresce l’uva Garganega, circa 50 milioni di anni fa vi era un immenso mare tropicale, con pesci e specie vegetali caratteristiche. Le diverse formazioni rocciose, carbonatiche e vulcaniche, che contraddistinguono sia la zona di produzione del Soave, sia quella del Lessini Durello, si sono formate tra il periodo del Cretaceo, circa 145 milioni di anni fa, e quello dell’Eocene, circa 34 milioni di anni fa. Durante questo lungo intervallo di tempo, il territorio della Val d’Alpone è stato interessato dalla deposizione di sedimenti carbonatici di mare variamente profondo e dai prodotti di una attività vulcanica intensa ed estesa.
Bozza dossier per Val d’Alpone sito Unesco approda a ministero Ambiente
Milano, 24 feb. (askanews) – Approda al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la prima bozza del dossier redatto dalla Associazione temporanea di scopo “Val d’Alpone – faune, flore e rocce del Cenozoico” per l’inserimento tra i siti Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, della Val d’Alpone, territorio a Est della provincia di Verona al confine con quella di Vicenza. Si tratta di un passaggio previsto nell’ambito del severo iter di riconoscimento, per verificare la coerenza e la correttezza dell’indirizzo dato alla documentazione dopo essere stati inseriti nella “Tentative list” italiana. Una volta conclusa anche la parte di verifica a livello ministeriale, il dossier verrà ufficialmente depositato a Parigi in attesa di valutazione da parte del Comitato dell’Unesco.
La Valle conserva rocce vulcaniche e sedimentarie marine che racchiudono giacimenti paleontologici del periodo Cenozoico o Terziario (periodo che va da circa 65 milioni di anni fa, col Paleocene, a circa 5 milioni di anni fa, col Pliocene), con particolare riguardo all’Eocene. Si tratta di un’area è unica anche per la grande biodiversità di fauna e flora e per l’eccezionale conservazione soprattutto dei pesci fossili, rinvenuti nelle due località più rappresentative di Bolca: la Pesciara e il Monte Postale. Tutto ciò fa del territorio della Val d’Alpone un sito di rilevanza mondiale per quanto concerne la paleontologia.
Il territorio interessato comprende anche la zona di produzione di vino del Soave e del Lessini Durello: su queste colline dove oggi cresce l’uva Garganega, circa 50 milioni di anni fa vi era un immenso mare tropicale, con pesci e specie vegetali caratteristiche. Le diverse formazioni rocciose, carbonatiche e vulcaniche, che contraddistinguono sia la zona di produzione del Soave, sia quella del Lessini Durello, si sono formate tra il periodo del Cretaceo, circa 145 milioni di anni fa, e quello dell’Eocene, circa 34 milioni di anni fa. Durante questo lungo intervallo di tempo, il territorio della Val d’Alpone è stato interessato dalla deposizione di sedimenti carbonatici di mare variamente profondo e dai prodotti di una attività vulcanica intensa ed estesa.