Ucraina, Meloni: no concessioni ad aggressore, pace solo con sì Kiev – askanews.it

Ucraina, Meloni: no concessioni ad aggressore, pace solo con sì Kiev

Milano, 22 feb. (askanews) – Favorire il dialogo ma sulla base delle “rivendicazioni ucraine”, perchè eventuali concessioni alla Russia avrebbero l’effetto di “avvicinare la guerra”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg4, ribadendo che alla pace si può arrivare solo con l’accordo dell’Ucraina. “Io credo sia giusto favorire qualsiasi ipotesi di dialogo – ha spiegato la premier, di ritorno dalla visita a Kiev – ma che non lo si possa fare se non si tengono in considerazione le rivendicazioni ucraine perché anche questo serve a rivendicare il diritto internazionale. Se alla fine chi aggredisce l’ha vinta e ottiene quello che vuole, il giorno dopo non abbiamo allontanato la guerra, abbiamo solo reso più facile una nuova invasione e la guerra si avvicina, non si allontana”. Per Meloni “il punto è capirsi su cosa sia pace: io penso che non possa esistere una pace o qualsiasi tipo di accordo sul quale non sia coinvolto e d’accordo l’aggredito. Zelensky ha presentato un piano di pace in dieci punti, e siamo impegnati, come Italia come G7 e tutte le organizzazioni internazionali di cui facciamo parte, ad aprire consultazioni e adesioni”. Nel frattempo si continuerà a sostenere la difesa ucraina: “Noi siamo al sesto pacchetto di armamenti e di sostegno nel quale ci sono molte cose utili che ci erano state chieste dagli ucraini, ma ci siamo concentrati soprattutto sul tema della difesa antiaerea, nel tentativo anche di difendere le strutture strategiche, così come ci siamo concentrati sugli strumenti per lo sminamento, altra cosa che alla fine rischia di impattare soprattutto sulle persone inermi, sugli innocenti. Sulle munizioni abbiamo fatto già qualcosa. Chiaramente, quello che possiamo fare faremo ma va fatto in accordo con la comunità internazionale perché in questo quadro ci siamo un po’ divisi i compiti, non si va in ordine sparso, si cerca di organizzarsi in maniera tale che ciascuno possa fare il meglio di quello che può fare”, ha aggiunto. L’ultima domanda è su cosa direbbe a Putin: “Che tutto questo non ha senso. Quando vedi i peluche dei bambini vicini ai fiori – ha concluso Meloni – non ha senso, non ha senso”.
Feb 22, 2023
“Su armi faremo quello che va fatto, in accordo con comunità internazionale” Milano, 22 feb. (askanews) – Favorire il dialogo ma sulla base delle “rivendicazioni ucraine”, perchè eventuali concessioni alla Russia avrebbero l’effetto di “avvicinare la guerra”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg4, ribadendo che alla pace si può arrivare solo con l’accordo dell’Ucraina.

“Io credo sia giusto favorire qualsiasi ipotesi di dialogo – ha spiegato la premier, di ritorno dalla visita a Kiev – ma che non lo si possa fare se non si tengono in considerazione le rivendicazioni ucraine perché anche questo serve a rivendicare il diritto internazionale. Se alla fine chi aggredisce l’ha vinta e ottiene quello che vuole, il giorno dopo non abbiamo allontanato la guerra, abbiamo solo reso più facile una nuova invasione e la guerra si avvicina, non si allontana”.

Per Meloni “il punto è capirsi su cosa sia pace: io penso che non possa esistere una pace o qualsiasi tipo di accordo sul quale non sia coinvolto e d’accordo l’aggredito. Zelensky ha presentato un piano di pace in dieci punti, e siamo impegnati, come Italia come G7 e tutte le organizzazioni internazionali di cui facciamo parte, ad aprire consultazioni e adesioni”. Nel frattempo si continuerà a sostenere la difesa ucraina: “Noi siamo al sesto pacchetto di armamenti e di sostegno nel quale ci sono molte cose utili che ci erano state chieste dagli ucraini, ma ci siamo concentrati soprattutto sul tema della difesa antiaerea, nel tentativo anche di difendere le strutture strategiche, così come ci siamo concentrati sugli strumenti per lo sminamento, altra cosa che alla fine rischia di impattare soprattutto sulle persone inermi, sugli innocenti. Sulle munizioni abbiamo fatto già qualcosa. Chiaramente, quello che possiamo fare faremo ma va fatto in accordo con la comunità internazionale perché in questo quadro ci siamo un po’ divisi i compiti, non si va in ordine sparso, si cerca di organizzarsi in maniera tale che ciascuno possa fare il meglio di quello che può fare”, ha aggiunto.

L’ultima domanda è su cosa direbbe a Putin: “Che tutto questo non ha senso. Quando vedi i peluche dei bambini vicini ai fiori – ha concluso Meloni – non ha senso, non ha senso”.