“Cittadini e imprese esasperati da ennesima modifica disciplina”
Genova, 17 feb. (askanews) – “Lascia a dir poco sorpresi apprendere che tra le finalità poste alla base dell’approvazione del nuovo decreto vi sia l’obiettivo di risolvere il problema dei crediti incagliati quando, esattamente al contrario, lo stesso provvedimento blocca sul nascere iniziative ideate proprio per soccorrere imprese e professionisti. Le ricadute sociali saranno drammatiche”. Lo afferma in una nota il presidente di Ance Genova, Giulio Musso, commentando il decreto legge che blocca la cessione dei crediti dei bonus edilizi.
“La nostra associazione – aggiunge Musso – nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme: bloccare l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici senza aver individuato alcuna soluzione alternativa, significa, per il solo territorio genovese, mettere a repentaglio oltre duemila posti di lavoro e porre centinaia di imprese in stato di grave crisi economico-finanziaria”.
”A meno di un immediato ripensamento da parte del governo – conclude il presidente di Ance Genova – con l’istituzione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, a partire dagli istituti di credito, che possa portare soluzioni concrete realizzabili nel breve periodo, il rischio è quello di una reazione dura da parte di cittadini e imprese esasperati dall’ennesimo provvedimento di modifica della disciplina in corso”.
Superbonus, Ance Genova: ricadute sociali saranno drammatiche
Genova, 17 feb. (askanews) – “Lascia a dir poco sorpresi apprendere che tra le finalità poste alla base dell’approvazione del nuovo decreto vi sia l’obiettivo di risolvere il problema dei crediti incagliati quando, esattamente al contrario, lo stesso provvedimento blocca sul nascere iniziative ideate proprio per soccorrere imprese e professionisti. Le ricadute sociali saranno drammatiche”. Lo afferma in una nota il presidente di Ance Genova, Giulio Musso, commentando il decreto legge che blocca la cessione dei crediti dei bonus edilizi.
“La nostra associazione – aggiunge Musso – nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme: bloccare l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici senza aver individuato alcuna soluzione alternativa, significa, per il solo territorio genovese, mettere a repentaglio oltre duemila posti di lavoro e porre centinaia di imprese in stato di grave crisi economico-finanziaria”.
”A meno di un immediato ripensamento da parte del governo – conclude il presidente di Ance Genova – con l’istituzione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, a partire dagli istituti di credito, che possa portare soluzioni concrete realizzabili nel breve periodo, il rischio è quello di una reazione dura da parte di cittadini e imprese esasperati dall’ennesimo provvedimento di modifica della disciplina in corso”.