Misure siano temporanee e mirate, o servirà più stretta monetaria
Roma, 16 feb. (askanews) – La Bce continua a ripetere che gli interventi pubblici approntati dai governi per proteggere l’economia dall’impatto dal caro energia “dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo di energia”. E che “con l’attenuarsi della crisi energetica è importante iniziare ora a revocare tali interventi tempestivamente in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in maniera concordata”. Lo si legge nel Bollettino economico.
Questo messaggio era stato spiegato meglio ieri dalla presidente Christine Lagarde, durante un dibattito al Parlamento europeo. Il timore che ha espresso è che se si ritardasse la revoca queste misure, il loro venir meno avrebbe un effetto inflazionistico sui prossimi anni costringendo, secondo questa teoria, la politica monetaria a mantenersi a livelli restrittivi più a lungo del dovuto.
Peraltro questo messaggio viene sempre accompagnato dalla Bce da un avvertimento sulle conseguenze di una mancata “osservanza”. “Qualsiasi misura che disattenda questi criteri verosimilmente sospingerà al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta di politica monetaria più risoluta”, dice l’istituzione.
Più in generale “le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato livello del debito pubblico”.
Bce: “Importante iniziare a revocare ora misure su caro energia”
Roma, 16 feb. (askanews) – La Bce continua a ripetere che gli interventi pubblici approntati dai governi per proteggere l’economia dall’impatto dal caro energia “dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo di energia”. E che “con l’attenuarsi della crisi energetica è importante iniziare ora a revocare tali interventi tempestivamente in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in maniera concordata”. Lo si legge nel Bollettino economico.
Questo messaggio era stato spiegato meglio ieri dalla presidente Christine Lagarde, durante un dibattito al Parlamento europeo. Il timore che ha espresso è che se si ritardasse la revoca queste misure, il loro venir meno avrebbe un effetto inflazionistico sui prossimi anni costringendo, secondo questa teoria, la politica monetaria a mantenersi a livelli restrittivi più a lungo del dovuto.
Peraltro questo messaggio viene sempre accompagnato dalla Bce da un avvertimento sulle conseguenze di una mancata “osservanza”. “Qualsiasi misura che disattenda questi criteri verosimilmente sospingerà al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta di politica monetaria più risoluta”, dice l’istituzione.
Più in generale “le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato livello del debito pubblico”.