Meglio dal 2016, ma “volatilita’ politica ha ritardato progressi”
Roma, 31 gen. (askanews) – Con una media di 66 punti su 100 nella classifica del Corruption Perceptions Index (CPI) redatta da Transparency International, l’Europa occidentale e l’Unione europea si presentano ancora una volta come l’area con i risultati migliori in termini di Paesi compresi nelle prime 50 posizioni della lista delle 180 nazioni analizzate per la percezione della corruzione. Ma cio’ nonostante, secondo Transparency International, i progressi nella lotta alla corruzione sono rimasti stagnanti nel 2022 nella maggior parte dei Paesi e lo sono da oltre un decennio. L’Italia, in questa classifica dominata dai Paesi del Nord Europa, Danimarca in testa, si piazza al 41esimo posto, con 56 punti, dietro a Paesi come il Qatar, che e’ 40esimo. CPI segnala, pero’, un miglioramento di nove punti dal 2016 ad oggi.
L’Italia “ha beneficiato delle misure anticorruzione adottate nell’ultimo decennio, compreso un nuovo codice degli appalti che ha portato a una maggiore trasparenza. Tuttavia, la volatilita’ politica e le elezioni anticipate hanno gravemente ritardato i progressi in aree chiave come il lobbismo e la trasparenza aziendale”, scrive il report.
I migliori in Europa sono stati la Danimarca (punteggio CPI: 90), la Finlandia (87) e la Norvegia (84). I risultati peggiori, sempre tra le europee, sono stati ancora quello della Romania (46) 63esima nel ranking, Bulgaria 43 punti e 72simo posto e Ungheria (42) al 77esimo posto come Burkina Faso e Kuwait. Dieci paesi hanno registrato i punteggi piu’ bassi di sempre, incluso il Regno Unito (73), che ha perso cinque punti rispetto allo scorso anno.
Dmo
Rapporto Transparency International, Italia stabile al 41esimo posto
Roma, 31 gen. (askanews) – Con una media di 66 punti su 100 nella classifica del Corruption Perceptions Index (CPI) redatta da Transparency International, l’Europa occidentale e l’Unione europea si presentano ancora una volta come l’area con i risultati migliori in termini di Paesi compresi nelle prime 50 posizioni della lista delle 180 nazioni analizzate per la percezione della corruzione. Ma cio’ nonostante, secondo Transparency International, i progressi nella lotta alla corruzione sono rimasti stagnanti nel 2022 nella maggior parte dei Paesi e lo sono da oltre un decennio. L’Italia, in questa classifica dominata dai Paesi del Nord Europa, Danimarca in testa, si piazza al 41esimo posto, con 56 punti, dietro a Paesi come il Qatar, che e’ 40esimo. CPI segnala, pero’, un miglioramento di nove punti dal 2016 ad oggi.
L’Italia “ha beneficiato delle misure anticorruzione adottate nell’ultimo decennio, compreso un nuovo codice degli appalti che ha portato a una maggiore trasparenza. Tuttavia, la volatilita’ politica e le elezioni anticipate hanno gravemente ritardato i progressi in aree chiave come il lobbismo e la trasparenza aziendale”, scrive il report.
I migliori in Europa sono stati la Danimarca (punteggio CPI: 90), la Finlandia (87) e la Norvegia (84). I risultati peggiori, sempre tra le europee, sono stati ancora quello della Romania (46) 63esima nel ranking, Bulgaria 43 punti e 72simo posto e Ungheria (42) al 77esimo posto come Burkina Faso e Kuwait. Dieci paesi hanno registrato i punteggi piu’ bassi di sempre, incluso il Regno Unito (73), che ha perso cinque punti rispetto allo scorso anno.
Dmo