“Effetti distorsivi della riforma che avevamo segnalato”
Roma, 28 gen. (askanews) – E’ urgente “colmare le gravi scoperture degli organici dei distretti, specie di quelli piu’ in sofferenza, e procedere al loro potenziamento per mettere i magistrati in grado di dare una risposta di giustizia adeguata alle esigenze della collettivita’”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, a margine della partecipazione dell’apertura dell’anno giudiziario alla corte d’appello di Roma.
Gli uffici giudiziari della Capitale – ha continuato – soffrono “di rilevanti scoperture di organico, colpisce, tra le altre cose, il dato sui riflessi organizzativi gia’ determinatisi per effetto della recente riforma Cartabia sull’improcedibilita’, in termini di inevitabile posticipazione dei processi d’appello piu’ risalenti, anche per fatti di grave allarme sociale, per fare posto nei ruoli a quelli per reati successivi al 1 gennaio 2020 che, in quanto soggetti al nuovo regime, sono a forte rischio di improcedibilita’ biennale. Si tratta di effetti distorsivi della riforma che avevamo segnalato, restando inascoltati”.
Giustizia, Casciaro (Anm): colmare gravi scoperture organici
Roma, 28 gen. (askanews) – E’ urgente “colmare le gravi scoperture degli organici dei distretti, specie di quelli piu’ in sofferenza, e procedere al loro potenziamento per mettere i magistrati in grado di dare una risposta di giustizia adeguata alle esigenze della collettivita’”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, a margine della partecipazione dell’apertura dell’anno giudiziario alla corte d’appello di Roma.
Gli uffici giudiziari della Capitale – ha continuato – soffrono “di rilevanti scoperture di organico, colpisce, tra le altre cose, il dato sui riflessi organizzativi gia’ determinatisi per effetto della recente riforma Cartabia sull’improcedibilita’, in termini di inevitabile posticipazione dei processi d’appello piu’ risalenti, anche per fatti di grave allarme sociale, per fare posto nei ruoli a quelli per reati successivi al 1 gennaio 2020 che, in quanto soggetti al nuovo regime, sono a forte rischio di improcedibilita’ biennale. Si tratta di effetti distorsivi della riforma che avevamo segnalato, restando inascoltati”.