Riello: fenomeno trasversale che riguarda anche quartieri bene
Napoli, 27 gen. (askanews) – Una vera e propria “guerra di sguardi” quella che si sta vivendo, da qualche tempo, tra i minori di Napoli dove sono sempre piu’ frequenti le risse, “sguardi di troppo, insulti, minacce che spesso sfociano in accoltellamenti”. A disegnare lo scenario e’ il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, nel corso della conferenza stampa alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo il pg del Distretto partenopeo il fenomeno “e’ trasversale. E’ un disagio diffuso che non riguarda solo i quartieri degradati dove mancano gli spazi verdi, i luoghi di aggregazione, dove ci sono famiglie problematiche. I fatti gravi – ha ricordato – si sono verificati anche nei quartieri ‘bene’, nelle zone della movida. Non sono bassifondi e case inabitabili, a volte sono residenze dorate”. Il procuratore ha anche stigmatizzato alcuni “videogiochi che non sono vietati a minori e che istigano alla violenza e ad atti di autolesionismo. I genitori non controllano e anche la scuola non educa al sacrificio e all’impegno”. Per Riello “c’e’ un deserto di valori anche se non e’ il nostro compito farne fronte. Noi dobbiamo diffondere la cultura della legalita’ e offrire collaborazione per controllare una rete che e’ ormai fuori controllo”.
Minori, Pg Napoli: in atto guerra di sguardi, non ci sono valori
Napoli, 27 gen. (askanews) – Una vera e propria “guerra di sguardi” quella che si sta vivendo, da qualche tempo, tra i minori di Napoli dove sono sempre piu’ frequenti le risse, “sguardi di troppo, insulti, minacce che spesso sfociano in accoltellamenti”. A disegnare lo scenario e’ il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, nel corso della conferenza stampa alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo il pg del Distretto partenopeo il fenomeno “e’ trasversale. E’ un disagio diffuso che non riguarda solo i quartieri degradati dove mancano gli spazi verdi, i luoghi di aggregazione, dove ci sono famiglie problematiche. I fatti gravi – ha ricordato – si sono verificati anche nei quartieri ‘bene’, nelle zone della movida. Non sono bassifondi e case inabitabili, a volte sono residenze dorate”. Il procuratore ha anche stigmatizzato alcuni “videogiochi che non sono vietati a minori e che istigano alla violenza e ad atti di autolesionismo. I genitori non controllano e anche la scuola non educa al sacrificio e all’impegno”. Per Riello “c’e’ un deserto di valori anche se non e’ il nostro compito farne fronte. Noi dobbiamo diffondere la cultura della legalita’ e offrire collaborazione per controllare una rete che e’ ormai fuori controllo”.