Difficoltà di relazioni nel post Covid e uso della rete
Nov 4, 2022
Roma, 4 nov. – Il biennio pandemico appena trascorso ha lasciato grandissimi strascichi per quel che concerne la capacità di socializzare, dopo un periodo in cui i contatti nel mondo reale si sono ridotti drasticamente, sostituiti dalle conoscenze digitali.
Una situazione ancor più delicata per quanto riguarda le fasce d’età giovanili, complice anche la didattica a distanza, con i ragazzi che si trovano oggi ad affrontare serie criticità a livello psicologico, come dimostrato dai tanti studi che hanno fatto emergere problematiche relative allo stress, all’ansia e alla depressione.
Una circostanza che ha spinto il Governo italiano ad intraprendere azioni mirate per dare un reale supporto alla popolazione su questi aspetti, in primis il noto “Bonus Psicologo” che in questi giorni sta vedendo la conclusione della fase di invio delle richieste.
Il Boom del Bonus Psicologo tra i giovani. Il 24 ottobre 2022 è terminata la prima fase riguardante il Bonus Psicologo, ovvero il contributo che il Governo sta erogando per sostenere spese terapeutiche per i soggetti che ne hanno fatto richiesta. Una misura ritenuta necessaria, come dimostrato dalle tante domande pervenute all’INPS che ora avrà il compito di analizzarle e stilare le graduatorie a livello regionale e provinciale. La possibilità di aderire al bonus era limitata a coloro che hanno un ISEE non superiore ai 50 mila euro, per un importo massimo di 600 euro per richiedente.
Una cifra che ad ogni modo non potrà essere soddisfatta in toto, stante il boom di richieste che hanno superato le 340 mila unità, malgrado l’aumento del fondo che dagli iniziali dieci milioni di euro stanziati è arrivato a complessivi 25 milioni di euro grazie al Decreto Aiuti bis dello scorso agosto. Secondo le stime, infatti, solo il 12% dei richiedenti potrà beneficiare del contributo, poco più di 41 mila persone. Le Regioni maggiormente interessate sono state la Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Campania. A livello di grandi città, invece, Roma occupa il primo posto davanti a Milano e Torino.
Ad impressionare, come accennato in precedenza, la presenza di molti giovani, con il 60% delle richieste totali rappresentate dalla fascia under35, di cui oltre il 16% relativo al target 0-18 anni.
Una evidenza che si era palesata già nel 2021 con una ricerca condotta dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha sottolineato un aumento del 31% di giovani con età inferiore ai 18 anni che si sono rivolti a un terapeuta, con le problematiche maggiori relative alla paura della solitudine.
Paura, ritorno alla normalità e difficoltà a relazionarsi. Malgrado il Covid sia ormai una malattia superabile in moltissimi casi con terapie che possono essere effettuate a casa, con il Servizio Sanitario Nazionale non più in affanno per quanto riguarda la gestione dei posti letto e dei degenti più gravi, il ritorno alla normalità risulta ancora un problema, specie per quelle persone che in questi anni hanno dovuto affrontare pesanti ripercussioni a livello psicologico e non sono in grado di ricominciare a vivere come nel periodo prepandemico. Una circostanza che, come detto, riguarda in maggior misura i giovani, ormai abituati ad interfacciarsi nel mondo digitale e che non riescono a mettere da parte la paura da contatto e socializzare dal vivo.
“Le persone non hanno più voglia di mettersi in gioco. Manca la spinta a uscire di casa, frequentare luoghi di aggregazione e allargare le proprie conoscenze. Un problema che riguarda tutti ma che colpisce in particolar modo coloro che sono alla ricerca di un partner e che in questo momento fanno davvero fatica a muovere questi primi e decisivi passi per la socializzazione. La solitudine è ormai divenuta una compagna dalla quale non vogliamo staccarci”. A dirlo Luca Romito, fondatore di ViviFelice, formatore noto su Instagram come Luca ViviFelice che con i suoi video, live e corsi, aiuta le persone a riacquisire la sicurezza e l’autostima, fornendo i consigli utili a individuare i profili più idonei alle proprie caratteristiche personali. In particolare, Romito si concentra sul rapporto uomo-donna, fornendo una formazione specifica di supporto per costruire e mantenere una relazione stabile e duratura: “Trovare un partner affidabile in un mondo ormai orientato alle conoscenze in rete è visto come un obiettivo in molti casi ambizioso, c’è molta diffidenza e spesso non si passa alla fase successiva. Da una parte è normale iniziare una conoscenza in rete ma è necessario poi procedere verso una frequentazione dal vivo”, continua.
Una delle criticità maggiori riguarda anche l’incapacità di capire quali siano i luoghi più adatti per favorire la conoscenza: “Spesso i giovani vanno in discoteca o al pub per incontrare nuove persone, niente di più sbagliato per chi cerca una relazione duratura. Il consiglio che io mi sento di dare è quello di frequentare luoghi che siano fonte di interessi personali, come un museo o un evento specifico. In questo modo sarà più facile entrare in contatto persone affini che condividono con noi le stesse passioni”.