Di Massimiliano Lenzi. Intervista a Ricolfi. Chiusura G.B. Guerri
Milano, 14 gen. (askanews) – Il politicamente corretto e la cancel culture sono alcuni dei sintomi della crisi delle nostre democrazie occidentali che restano comunque il miglior sistema politico che abbiamo per chi ama le liberta’. Parla (anche) di questo “Non me ne frego. La crisi delle democrazie occidentali (e Giorgia Meloni non c’entra)”, Male edizioni, 10 euro.
E’ il nuovo librodi Massimiliano Lenzi, giornalista, scrittore e autore tv, che nell’intervista al sociologo Luca Ricolfi contenuta nel libro (assieme ad una post-chiacchierata dello storico Giordano Bruno Guerri) si interroga sul rischio di una limitazione delle liberta’, a cominciare dalla liberta’ di opinione, a causa del dilagare del politicamente corretto.
La risposta di Ricolfi e’ chiara: “Il pericolo c’e’ ma confido in una grande risata liberatoria. Soprattutto confido nel fatto che i ceti popolari, dei dogmi del politicamente corretto, se ne infischiano allegramente e non accetteranno di essere stigmatizzati solo perche’ non si adeguano alle astruserie dei ceti alti”.
Nel pamphlet di Lenzi si sottolinea poi la necessita’ di un’informazione (soprattutto in Italia ma non solo) meno equivicina al Potere e piu’ equidistante. Perche’ una democrazia in salute richiede un’informazione coraggiosa, mai pigra ma semmai pronta a domandarsi – come fa Giordano Bruno Guerri nel suo intervento contenuto a chiusura del volume – “se l’imposizione della correttezza e’ democratica”.
“Non me ne frego”, crisi (e soluzioni) in un libro sulla democrazia
Milano, 14 gen. (askanews) – Il politicamente corretto e la cancel culture sono alcuni dei sintomi della crisi delle nostre democrazie occidentali che restano comunque il miglior sistema politico che abbiamo per chi ama le liberta’. Parla (anche) di questo “Non me ne frego. La crisi delle democrazie occidentali (e Giorgia Meloni non c’entra)”, Male edizioni, 10 euro.
E’ il nuovo librodi Massimiliano Lenzi, giornalista, scrittore e autore tv, che nell’intervista al sociologo Luca Ricolfi contenuta nel libro (assieme ad una post-chiacchierata dello storico Giordano Bruno Guerri) si interroga sul rischio di una limitazione delle liberta’, a cominciare dalla liberta’ di opinione, a causa del dilagare del politicamente corretto.
La risposta di Ricolfi e’ chiara: “Il pericolo c’e’ ma confido in una grande risata liberatoria. Soprattutto confido nel fatto che i ceti popolari, dei dogmi del politicamente corretto, se ne infischiano allegramente e non accetteranno di essere stigmatizzati solo perche’ non si adeguano alle astruserie dei ceti alti”.
Nel pamphlet di Lenzi si sottolinea poi la necessita’ di un’informazione (soprattutto in Italia ma non solo) meno equivicina al Potere e piu’ equidistante. Perche’ una democrazia in salute richiede un’informazione coraggiosa, mai pigra ma semmai pronta a domandarsi – come fa Giordano Bruno Guerri nel suo intervento contenuto a chiusura del volume – “se l’imposizione della correttezza e’ democratica”.