Fontana: Pd non la vuole. Majorino: fake news. Moratti: si’, ma giusta
Milano, 26 gen. (askanews) – In linea di principio sono tutti a favore, ma se poi si vanno a leggere i programmi dei candidati alla presidenza della Regione Lombardia emerge che Attilio Fontana dedica quasi una pagina all’autonomia differenziata, mentre Pierfrancesco Majorino quattro righe e Letizia Moratti sei. Per questo il centrodestra usa il tema, oggetto di un referendum consultivo regionale nel 2017 concluso con percentuali bulgare, come una testa d’ariete per tentare di mettere in difficolta’ gli avversari. “Gli unici che ci credono siamo noi perche’ il Pd da’ un colpo al cerchio e un colpo alla botte”, ma la sua “cultura resta centralista” ed “e’ chiaro che non la vogliono” ha osservato oggi Fontana durante un incontro con i vertici regionali di Cna.
A rincarare la dose ci ha poi pensato il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha promesso, nonostante lo scetticismo di molti, di arrivare in Cdm con il progetto di Roberto Calderoli: “Vedo un po’ di confusione a sinistra fra Calenda, Majorino, Bonaccini e Moratti. Si dovrebbero mettere d’accordo con loro stessi perche’ Bonaccini da governatore dell’Emilia Romagna ha detto si’ all’autonomia, adesso sta cambiando idea. La Moratti ha detto si’, Calenda ha detto no. Allora la Moratti ha detto ni. E Majorino pur di dire qualcosa dice si’, no, boh e forse…”.
Per il candidato di centrosinistra e M5s si tratta della “ennesima fake news del giorno” perche’ “io e il Pd non siamo contro l’autonomia, ma contro la riforma di Calderoli. Io credo talmente tanto all’autonomia che voglio che i Comuni abbiano piu’ poteri e fondi. Per questo mi auguro che si accantoni una proposta divisiva, anche nel centrodestra, e si apra un confronto bipartisan che vada incontro a un’autonomia piu’ rafforzata a favore dei Comuni” ha detto Majorino.
Quanto a Moratti l’autonomia ha prodotto qualche attrito anche nella sua coalizione. Basti pensare all’attacco di un candidato nella sua lista civica, l’ex leghista Davide Boni, al leader del Terzo Polo Carlo Calenda, colpevole, a suo parere, di “sparare stupidate ad alzo zero”. “Il tema della divisione dell’Italia c’e’ e deve essere considerato” ha puntualizzato oggi l’ex sindaco di Milano, “ma sicuramente per la Regione Lombardia” e’ un “tema importante” e “un’autonomia sana e giusta serve” ha sottolineato. Se poi Calenda non e’ esattamente sulla stessa linea “il programma lo abbiamo visto insieme” quindi “e’ un programma condiviso, poi ci puo’ essere l’esuberanza di un candidato…” ha concluso Moratti.
##Regionali Lombardia, fuoco incrociato a colpi di autonomia
Milano, 26 gen. (askanews) – In linea di principio sono tutti a favore, ma se poi si vanno a leggere i programmi dei candidati alla presidenza della Regione Lombardia emerge che Attilio Fontana dedica quasi una pagina all’autonomia differenziata, mentre Pierfrancesco Majorino quattro righe e Letizia Moratti sei. Per questo il centrodestra usa il tema, oggetto di un referendum consultivo regionale nel 2017 concluso con percentuali bulgare, come una testa d’ariete per tentare di mettere in difficolta’ gli avversari. “Gli unici che ci credono siamo noi perche’ il Pd da’ un colpo al cerchio e un colpo alla botte”, ma la sua “cultura resta centralista” ed “e’ chiaro che non la vogliono” ha osservato oggi Fontana durante un incontro con i vertici regionali di Cna.
A rincarare la dose ci ha poi pensato il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha promesso, nonostante lo scetticismo di molti, di arrivare in Cdm con il progetto di Roberto Calderoli: “Vedo un po’ di confusione a sinistra fra Calenda, Majorino, Bonaccini e Moratti. Si dovrebbero mettere d’accordo con loro stessi perche’ Bonaccini da governatore dell’Emilia Romagna ha detto si’ all’autonomia, adesso sta cambiando idea. La Moratti ha detto si’, Calenda ha detto no. Allora la Moratti ha detto ni. E Majorino pur di dire qualcosa dice si’, no, boh e forse…”.
Per il candidato di centrosinistra e M5s si tratta della “ennesima fake news del giorno” perche’ “io e il Pd non siamo contro l’autonomia, ma contro la riforma di Calderoli. Io credo talmente tanto all’autonomia che voglio che i Comuni abbiano piu’ poteri e fondi. Per questo mi auguro che si accantoni una proposta divisiva, anche nel centrodestra, e si apra un confronto bipartisan che vada incontro a un’autonomia piu’ rafforzata a favore dei Comuni” ha detto Majorino.
Quanto a Moratti l’autonomia ha prodotto qualche attrito anche nella sua coalizione. Basti pensare all’attacco di un candidato nella sua lista civica, l’ex leghista Davide Boni, al leader del Terzo Polo Carlo Calenda, colpevole, a suo parere, di “sparare stupidate ad alzo zero”. “Il tema della divisione dell’Italia c’e’ e deve essere considerato” ha puntualizzato oggi l’ex sindaco di Milano, “ma sicuramente per la Regione Lombardia” e’ un “tema importante” e “un’autonomia sana e giusta serve” ha sottolineato. Se poi Calenda non e’ esattamente sulla stessa linea “il programma lo abbiamo visto insieme” quindi “e’ un programma condiviso, poi ci puo’ essere l’esuberanza di un candidato…” ha concluso Moratti.