Scende il numero delle vittime, torna il turismo
Roma, 26 gen. (askanews) – Tre anni dopo, Wuhan vuole dimenticare il Capodanno cinese del 2020, vissuto nel mezzo della prima esplosione del Covid-19. E le strade, con l’ingresso del nuovo anno lunare, si sono riempite durante le festivita’ di persone gioiose: c’e’ stata la danza del leone e del drago, sono tornati anche i turisti, quasi 2 milioni, secondo i media cinesi.
E’ tutta la Cina che vuole lasciarsi alle spalle tre anni duri. Con l’abbattimento delle restrizioni Covid, la fine della politica Zero Covid in seguito a manifestazioni che cominciavano a solcare le strade delle principali citta’, i cinesi sono tornati alla vita. E, se c’e’ stata paura perche’ contestualmente si stava ingrossando una nuova ondata di contagi, ora questa paura sembra essere meno pungente.
Piu’ di un mese fa, il 22 dicembre, vennero rilevate in tutto il gigantesco paese qualcosa come 7 milioni di nuovi casi e quasi 3 milioni di visite negli “ospedali della febbre”, segnala oggi il Global Times, una delle voci del Partito comunista cinese. Solo quattro giorni dopo, pero’, il numero dei contagi scese a 280mila. Cosa era accaduto? Semplicemente la politica dei tamponi obbligatori di massa era stata messa da parte. Se al punto massimo dell’ondata si effettuavano 150 milioni di tamponi al giorno, il 9 dicembre improvvisamente si scese a poco piu’ di 7 milioni.
Tuttavia che l’onda si sia sgonfiata lo confermano anche dati meno volubili. Per esempio il numero delle persone che si rivolgono giornalmente agli “ospedali della febbre”. Il 23 dicembre 2022 ne erano stati registrati in un giorno solo 2,87 milioni, un mese preciso dopo 63mila.
L’andamento e’ in discesa rapida. Il numero di decessi giornalieri legati al Covid-19 si e’ ridotto di quasi l’80% dall’inizio di gennaio, segnale che l’ultima ondata di contagi che ha colpito il Paese a dicembre sta perdendo forza. Lunedi’, gli ospedali cinesi hanno registrato 896 decessi in calo del 79% rispetto al 4 gennaio, hanno dichiarato i Centri cinesi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).
Anche il numero di casi gravi negli ospedali e’ diminuito del 72%, da 128.000 del 5 gennaio a 36.000 di lunedi’. il numero di decessi giornalieri legati al Covid-19. Lunedi’, gli ospedali cinesi hanno registrato 896 decessi, mentre il 4 gennaio, ne perano stati censiti 4,273. Inoltre il numero di casi gravi negli ospedali e’ diminuito del 72%, da 128.000 del 5 gennaio a 36.000 di lunedi’.
Al di la’ della precisione dei numeri, che possono mutare per diversi fattori, non ultimo i parametri in base ai quali vengono rilevati, appare evidente il trend verso il superamento di questa nuova ondata. E la voglia dei cinesi di voltar pagina.
Un desiderio evidente tra le persone che lunedi’ mattina si sono messe in fila davanti alla Pagoda della Gru Gialla a Wuhan, considerata un simbolo della citta’, che fu chiusa nel Capodanno del 2020 come misura anti-Covid. Attorno a essa si sono tenute di nuovo una serie di manifestazioni tradizionali che segnano la voglia di un nuovo inizio.
Wuhan dopo tre anni festeggia capodanno, mentre l’onda Covid scende
Roma, 26 gen. (askanews) – Tre anni dopo, Wuhan vuole dimenticare il Capodanno cinese del 2020, vissuto nel mezzo della prima esplosione del Covid-19. E le strade, con l’ingresso del nuovo anno lunare, si sono riempite durante le festivita’ di persone gioiose: c’e’ stata la danza del leone e del drago, sono tornati anche i turisti, quasi 2 milioni, secondo i media cinesi.
E’ tutta la Cina che vuole lasciarsi alle spalle tre anni duri. Con l’abbattimento delle restrizioni Covid, la fine della politica Zero Covid in seguito a manifestazioni che cominciavano a solcare le strade delle principali citta’, i cinesi sono tornati alla vita. E, se c’e’ stata paura perche’ contestualmente si stava ingrossando una nuova ondata di contagi, ora questa paura sembra essere meno pungente.
Piu’ di un mese fa, il 22 dicembre, vennero rilevate in tutto il gigantesco paese qualcosa come 7 milioni di nuovi casi e quasi 3 milioni di visite negli “ospedali della febbre”, segnala oggi il Global Times, una delle voci del Partito comunista cinese. Solo quattro giorni dopo, pero’, il numero dei contagi scese a 280mila. Cosa era accaduto? Semplicemente la politica dei tamponi obbligatori di massa era stata messa da parte. Se al punto massimo dell’ondata si effettuavano 150 milioni di tamponi al giorno, il 9 dicembre improvvisamente si scese a poco piu’ di 7 milioni.
Tuttavia che l’onda si sia sgonfiata lo confermano anche dati meno volubili. Per esempio il numero delle persone che si rivolgono giornalmente agli “ospedali della febbre”. Il 23 dicembre 2022 ne erano stati registrati in un giorno solo 2,87 milioni, un mese preciso dopo 63mila.
L’andamento e’ in discesa rapida. Il numero di decessi giornalieri legati al Covid-19 si e’ ridotto di quasi l’80% dall’inizio di gennaio, segnale che l’ultima ondata di contagi che ha colpito il Paese a dicembre sta perdendo forza. Lunedi’, gli ospedali cinesi hanno registrato 896 decessi in calo del 79% rispetto al 4 gennaio, hanno dichiarato i Centri cinesi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).
Anche il numero di casi gravi negli ospedali e’ diminuito del 72%, da 128.000 del 5 gennaio a 36.000 di lunedi’. il numero di decessi giornalieri legati al Covid-19. Lunedi’, gli ospedali cinesi hanno registrato 896 decessi, mentre il 4 gennaio, ne perano stati censiti 4,273. Inoltre il numero di casi gravi negli ospedali e’ diminuito del 72%, da 128.000 del 5 gennaio a 36.000 di lunedi’.
Al di la’ della precisione dei numeri, che possono mutare per diversi fattori, non ultimo i parametri in base ai quali vengono rilevati, appare evidente il trend verso il superamento di questa nuova ondata. E la voglia dei cinesi di voltar pagina.
Un desiderio evidente tra le persone che lunedi’ mattina si sono messe in fila davanti alla Pagoda della Gru Gialla a Wuhan, considerata un simbolo della citta’, che fu chiusa nel Capodanno del 2020 come misura anti-Covid. Attorno a essa si sono tenute di nuovo una serie di manifestazioni tradizionali che segnano la voglia di un nuovo inizio.