Intervento a Radio Cusano Campus
Roma, 26 gen. (askanews) – “Per dare una spallata definitiva alla mafia serve un dialogo piu’ concreto con lo Stato. La mafia si sconfigge solo creando posti di lavoro, gli imprenditori avrebbero tante occasioni da cogliere sul nostro territorio”. Lo ha spiegato il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, nel corso del suo intervento ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Sull’arresto di Matteo Messina Denaro il primo cittadino ha spiegato: “Ieri c’e’ stato un corteo con la presenza di tutta le comunita’ per dare una risposta univoca contro questo male che ci affligge ormai da anni che e’ la mafia. C’era davvero una grande e bella presenza ieri. Abbiamo dovuto assistere anche ad una stampa che andava cercando quelle risposte stupide da parte di chi ha dato una rappresentazione non reale di una comunita’ che in realta’ ha ripudiato la mafia. Vogliamo un dialogo piu’ concreto con lo Stato per dare una spallata definitiva alla mafia”.
Insomma – sempre secondo Alfano – “bisogna riformare l’istituto della confisca giudiziaria, quando si confisca un’azienda alla mafia, bisogna mandare i manager a gestire quell’azienda altrimenti lo Stato rischia di fare una brutta figura. Costruire posti di lavoro e’ l’unico modo per uscire dalla mafia. Lo Stato dovrebbe dialogare con i sindaci del territorio per valutare tutte le occasioni che gli imprenditori potrebbero cogliere in questo territorio”.
Perche’ “amministrare una citta’ come Castelvetrano significa amministrare una citta’ che e’ stata sciolta per mafia e che e’ in dissesto finanziario, dunque e’ una situazione complicata. Io non ho mai ricevuto alcuna minaccia e alcuna pressione, ma siamo una comunita’ povera perche’ dove passa la mafia lascia poverta’.
Messina Denaro latitante per 30 anni? Quando si va cosi’ vicini alla cattura e non ci si riesce mai, vuol dire che qualcuno lo avra’ pre avvertito, quindi ci sono aspetti inquietanti che dispiacciono perche’ vorremmo che ci fossero sempre uomini dello Stato con un’alta tensione morale ma purtroppo non sempre e’ cosi'”.
Red/Nav/Int13
Il sindaco di Castelvetrano: serve un dialogo concreto con Stato per dare una spallata alla mafia
Roma, 26 gen. (askanews) – “Per dare una spallata definitiva alla mafia serve un dialogo piu’ concreto con lo Stato. La mafia si sconfigge solo creando posti di lavoro, gli imprenditori avrebbero tante occasioni da cogliere sul nostro territorio”. Lo ha spiegato il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, nel corso del suo intervento ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Sull’arresto di Matteo Messina Denaro il primo cittadino ha spiegato: “Ieri c’e’ stato un corteo con la presenza di tutta le comunita’ per dare una risposta univoca contro questo male che ci affligge ormai da anni che e’ la mafia. C’era davvero una grande e bella presenza ieri. Abbiamo dovuto assistere anche ad una stampa che andava cercando quelle risposte stupide da parte di chi ha dato una rappresentazione non reale di una comunita’ che in realta’ ha ripudiato la mafia. Vogliamo un dialogo piu’ concreto con lo Stato per dare una spallata definitiva alla mafia”.
Insomma – sempre secondo Alfano – “bisogna riformare l’istituto della confisca giudiziaria, quando si confisca un’azienda alla mafia, bisogna mandare i manager a gestire quell’azienda altrimenti lo Stato rischia di fare una brutta figura. Costruire posti di lavoro e’ l’unico modo per uscire dalla mafia. Lo Stato dovrebbe dialogare con i sindaci del territorio per valutare tutte le occasioni che gli imprenditori potrebbero cogliere in questo territorio”.
Perche’ “amministrare una citta’ come Castelvetrano significa amministrare una citta’ che e’ stata sciolta per mafia e che e’ in dissesto finanziario, dunque e’ una situazione complicata. Io non ho mai ricevuto alcuna minaccia e alcuna pressione, ma siamo una comunita’ povera perche’ dove passa la mafia lascia poverta’.
Messina Denaro latitante per 30 anni? Quando si va cosi’ vicini alla cattura e non ci si riesce mai, vuol dire che qualcuno lo avra’ pre avvertito, quindi ci sono aspetti inquietanti che dispiacciono perche’ vorremmo che ci fossero sempre uomini dello Stato con un’alta tensione morale ma purtroppo non sempre e’ cosi'”.
Red/Nav/Int13