“Chiediamo compartecipazione del governo nazionale”
Roma, 23 gen. (askanews) – “Oggi prendono servizio negli ospedali di Polistena, Gioia Tauro, Locri e Melito Porto Salvo, i 51 medici cubani che lo scorso 28 dicembre sono arrivati in Calabria. In queste settimane hanno seguito un corso intensivo di italiano presso l’Universita’ di Cosenza, e adesso sono pronti ad iniziare la loro avventura nelle corsie ospedaliere della nostra Regione. Per farli arrivare in Italia abbiamo superato polemiche e tanti intoppi burocratici. Evidentemente a qualcuno ha dato fastidio questa iniziativa, che invece ha l’unico scopo di tenere aperti – nonostante la carenza di camici bianchi e ad esclusivo vantaggio dei pazienti – tutti i reparti e tutti gli ospedali”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“Come ho detto piu’ volte, i medici cubani non toglieranno alcun posto di lavoro a medici italiani o calabresi, e questa vicenda non e’ una scorciatoia per non affrontare di petto i problemi che ci sono – aggiunge -. Per superare l’emergenza in modo strutturale l’unica strada che abbiamo e’ quella dei concorsi, che continueremo a bandire su tutto il territorio regionale per assumere medici a tempo indeterminato. Costruiremo concorsi piu’ attrattivi, coinvolgendo anche gli specializzandi, per far in modo che anche ospedali periferici possano essere presi in considerazione da medici specializzati alla ricerca di un’occupazione. E per farlo chiederemo la compartecipazione del governo nazionale: se ad un carabiniere o ad un magistrato che prestano servizio in Calabria viene riconosciuto qualcosa in piu’ – in termini economici e di carriera – perche’ la nostra Regione viene considerata zona disagiata, questo criterio deve valere ancor di piu’ per la sanita’, settore in macerie e commissariato da oltre 12 anni. E su questi punti ho aperto un proficuo confronto con il ministro Orazio Schillaci”.
“I medici cubani, dunque, non rappresentano la soluzione, ma il loro contributo sara’, in questo frangente, fondamentale e di vitale importanza per tante comunita’ regionali. Sono felice di come le cittadine coinvolte in questa prima fase della nostra iniziativa hanno accolto i camici bianchi caraibici: con calore, con affetto, e con senso di riconoscenza. Allo stesso tempo i cubani hanno portato entusiasmo, spirito di servizio, voglia di mettersi a nostra disposizione per aiutare concretamente la sanita’ calabrese. Una storia di collaborazione, di dialogo tra diverse culture, di mutuo soccorso. Un’opportunita’ per noi e per loro. Ed oggi inizia ufficialmente questa bella pagina di storia”, conclude Occhiuto.
Sanità,Occhiuto: ok medici cubani ma fuori emergenza con assunzioni
Roma, 23 gen. (askanews) – “Oggi prendono servizio negli ospedali di Polistena, Gioia Tauro, Locri e Melito Porto Salvo, i 51 medici cubani che lo scorso 28 dicembre sono arrivati in Calabria. In queste settimane hanno seguito un corso intensivo di italiano presso l’Universita’ di Cosenza, e adesso sono pronti ad iniziare la loro avventura nelle corsie ospedaliere della nostra Regione. Per farli arrivare in Italia abbiamo superato polemiche e tanti intoppi burocratici. Evidentemente a qualcuno ha dato fastidio questa iniziativa, che invece ha l’unico scopo di tenere aperti – nonostante la carenza di camici bianchi e ad esclusivo vantaggio dei pazienti – tutti i reparti e tutti gli ospedali”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“Come ho detto piu’ volte, i medici cubani non toglieranno alcun posto di lavoro a medici italiani o calabresi, e questa vicenda non e’ una scorciatoia per non affrontare di petto i problemi che ci sono – aggiunge -. Per superare l’emergenza in modo strutturale l’unica strada che abbiamo e’ quella dei concorsi, che continueremo a bandire su tutto il territorio regionale per assumere medici a tempo indeterminato. Costruiremo concorsi piu’ attrattivi, coinvolgendo anche gli specializzandi, per far in modo che anche ospedali periferici possano essere presi in considerazione da medici specializzati alla ricerca di un’occupazione. E per farlo chiederemo la compartecipazione del governo nazionale: se ad un carabiniere o ad un magistrato che prestano servizio in Calabria viene riconosciuto qualcosa in piu’ – in termini economici e di carriera – perche’ la nostra Regione viene considerata zona disagiata, questo criterio deve valere ancor di piu’ per la sanita’, settore in macerie e commissariato da oltre 12 anni. E su questi punti ho aperto un proficuo confronto con il ministro Orazio Schillaci”.
“I medici cubani, dunque, non rappresentano la soluzione, ma il loro contributo sara’, in questo frangente, fondamentale e di vitale importanza per tante comunita’ regionali. Sono felice di come le cittadine coinvolte in questa prima fase della nostra iniziativa hanno accolto i camici bianchi caraibici: con calore, con affetto, e con senso di riconoscenza. Allo stesso tempo i cubani hanno portato entusiasmo, spirito di servizio, voglia di mettersi a nostra disposizione per aiutare concretamente la sanita’ calabrese. Una storia di collaborazione, di dialogo tra diverse culture, di mutuo soccorso. Un’opportunita’ per noi e per loro. Ed oggi inizia ufficialmente questa bella pagina di storia”, conclude Occhiuto.