Che la sua gioia ora sia perfetta
Citta’ del Vaticano, 5 gen. (askanews) – “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Cosi’ Papa Francesco ha concluso la sua omelia per i solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI che si stanno tenendo in piazza San Pietro.
Incentrando la sua riflessione sui compiti di un pastore, quale Benedetto fu, Francesco (citando l’Esortazione apostolica ‘Gaudete et exsultate) ha parlato di una “dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce ne’ assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compira’ la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.
Senza citare esplicitamente l’Emerito, Francesco ha parlato della “consapevolezza del Pastore che non puo’ portare da solo quello che, in realta’, mai potrebbe sostenere da solo e, percio’, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli e’ stato affidato. E’ il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi e’ stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, – ha poi sottolineato nell’omelia – siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: “Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”.
Gci/Int13
Il Papa: Benedetto, grazie per la tua sapienza, delicatezza e dedizione
Citta’ del Vaticano, 5 gen. (askanews) – “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Cosi’ Papa Francesco ha concluso la sua omelia per i solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI che si stanno tenendo in piazza San Pietro.
Incentrando la sua riflessione sui compiti di un pastore, quale Benedetto fu, Francesco (citando l’Esortazione apostolica ‘Gaudete et exsultate) ha parlato di una “dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce ne’ assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compira’ la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.
Senza citare esplicitamente l’Emerito, Francesco ha parlato della “consapevolezza del Pastore che non puo’ portare da solo quello che, in realta’, mai potrebbe sostenere da solo e, percio’, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli e’ stato affidato. E’ il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi e’ stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, – ha poi sottolineato nell’omelia – siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: “Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”.
Gci/Int13