Tre arresti con perquisizioni e sequestri in tutta Italia
Roma, 16 dic. (askanews) – Smantellata dalla polizia una rete di riciclaggio internazionale dei proventi derivati dalle truffe online. L’operazione, denomiata “Tradescam” ha portato a tre arresti nel torinese, perquisizioni e sequestri sul territorio nazionale, eseguiti dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Torino con il coordinamento del Servizio Polizia Postale, nell’ambito di un’operazione iniziata nel 2019 sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.
L’indagine, articolata su tre diversi procedimenti penali, ha portato ad individuare un’organizzazione criminale gerarchizzata che agiva tra l’Italia e l’Albania con l’intento di ripulire il denaro proveniente dalle truffe dei falsi investimenti ai danni di ignari utenti del web; gli approfondimenti investigativi hanno interessato in modo trasversale evidenze informatiche, bancarie e societarie, ricostruite e messe a sistema anche mediante il ricorso a prolungate attivita’ tecniche di pedinamento informatico che hanno fatto emergere il coordinamento unitario nella gestione del fenomeno criminale. Particolarmente complesso e’ stato il lavoro svolto dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito della cooperazione internazionale, finalizzato all’acquisizione di notizie e dati per la ricostruzione dei flussi finanziari.
Ai vertici della struttura un cittadino albanese residente nel torinese che, secondo i riscontri investigativi, forniva ai suoi complici precise disposizioni sugli importi e i conti correnti dove far convergere ingenti somme di denaro per occultarne la provenienza delittuosa; alle sue dirette dipendenze, sempre secondo l’accusa, due torinesi che mettevano a disposizione i conti correnti bancari intestati a societa’ riferibili a loro direttamente o tramite prestanome. Lo svolgimento delle attivita’ tecniche ha consentito l’emersione di un gruppo di 16 soggetti residenti nel torinese, le cui abitazioni e societa’, nello specifico 4, operanti nel settore del digital marketing e lead generation, sono state oggetto di perquisizione delegate dalla Procura.
Accanto alle attivita’ di riciclaggio, e’ stata ricostruita la diretta partecipazione alla realizzazione dei falsi siti di pubblicita’ di trading, utilizzati per recuperare illecitamente le generalita’ lasciate dagli ignari internauti interessati ad investire. Tali siti sono stati oscurati ed ora non sono piu’ visibili agli utenti italiani.
L’operazione si e’ estesa in ambito nazionale, eseguite 4 perquisizioni in Campania, Lazio, Umbria ed in Veneto con l’ausilio dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dei rispettivi capoluoghi, per ricostruire la fitta rete di rapporti con le Societa’ che ospitavano i falsi siti di investimento. Nel contesto infine sono stati aggrediti i patrimoni illeciti mediante l’esecuzione di 9 decreti di sequestro di beni per equivalente nei confronti di altrettanti soggetti titolari di quote societarie ovvero figure aventi un ruolo di compartecipazione nella attivita’ di ripulitura del denaro di provenienza illecita.
Polizia smantella rete riciclaggio dei proventi delle truffe online
Roma, 16 dic. (askanews) – Smantellata dalla polizia una rete di riciclaggio internazionale dei proventi derivati dalle truffe online. L’operazione, denomiata “Tradescam” ha portato a tre arresti nel torinese, perquisizioni e sequestri sul territorio nazionale, eseguiti dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Torino con il coordinamento del Servizio Polizia Postale, nell’ambito di un’operazione iniziata nel 2019 sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.
L’indagine, articolata su tre diversi procedimenti penali, ha portato ad individuare un’organizzazione criminale gerarchizzata che agiva tra l’Italia e l’Albania con l’intento di ripulire il denaro proveniente dalle truffe dei falsi investimenti ai danni di ignari utenti del web; gli approfondimenti investigativi hanno interessato in modo trasversale evidenze informatiche, bancarie e societarie, ricostruite e messe a sistema anche mediante il ricorso a prolungate attivita’ tecniche di pedinamento informatico che hanno fatto emergere il coordinamento unitario nella gestione del fenomeno criminale. Particolarmente complesso e’ stato il lavoro svolto dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito della cooperazione internazionale, finalizzato all’acquisizione di notizie e dati per la ricostruzione dei flussi finanziari.
Ai vertici della struttura un cittadino albanese residente nel torinese che, secondo i riscontri investigativi, forniva ai suoi complici precise disposizioni sugli importi e i conti correnti dove far convergere ingenti somme di denaro per occultarne la provenienza delittuosa; alle sue dirette dipendenze, sempre secondo l’accusa, due torinesi che mettevano a disposizione i conti correnti bancari intestati a societa’ riferibili a loro direttamente o tramite prestanome. Lo svolgimento delle attivita’ tecniche ha consentito l’emersione di un gruppo di 16 soggetti residenti nel torinese, le cui abitazioni e societa’, nello specifico 4, operanti nel settore del digital marketing e lead generation, sono state oggetto di perquisizione delegate dalla Procura.
Accanto alle attivita’ di riciclaggio, e’ stata ricostruita la diretta partecipazione alla realizzazione dei falsi siti di pubblicita’ di trading, utilizzati per recuperare illecitamente le generalita’ lasciate dagli ignari internauti interessati ad investire. Tali siti sono stati oscurati ed ora non sono piu’ visibili agli utenti italiani.
L’operazione si e’ estesa in ambito nazionale, eseguite 4 perquisizioni in Campania, Lazio, Umbria ed in Veneto con l’ausilio dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dei rispettivi capoluoghi, per ricostruire la fitta rete di rapporti con le Societa’ che ospitavano i falsi siti di investimento. Nel contesto infine sono stati aggrediti i patrimoni illeciti mediante l’esecuzione di 9 decreti di sequestro di beni per equivalente nei confronti di altrettanti soggetti titolari di quote societarie ovvero figure aventi un ruolo di compartecipazione nella attivita’ di ripulitura del denaro di provenienza illecita.