Da marzo iniziera’ a ridurre gli stock di titoli per 15 mld al mese
Roma, 15 dic. (askanews) – La Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse dell’eurozona di altri 50 punti base, con cui, al 2,50%, il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento torna a i livelli del dicembre 2008. Il tasso sui depositi aumenta al 2% mentre il tasso sulle operazioni marginali sale al 2,75%. Questi livelli, ha precisato l’istituzione monetaria con un comunicato, entreranno in vigore dal 21 dicembre.
E nel comunicato diffuso a seguito del Consiglio direttivo, l’istituzione rileva che alla luce di una “consistente revisione al rialzo delle prospettive di inflazione, prevede ulteriori incrementi: il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”.
La Bce ha anche deciso i parametri chiave della futura manovra di riduzione degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati con il programma App. Il rinnovo integrale andra’ avanti fino al febbraio del 2023. Dal marzo successivo e fino a tutto il secondo trimestre la Bce ridurra’ gli stock, limitando i rinnovi di bond in scadenza, per 15 miliardi di euro al mese in media. Successivamente il ritmo della riduzione “verra’ determinato nel corso del tempo”, ha aggiunto la Bce con un comunicato.
Intanto i tecnici della Bce hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione dell’eurozona: all’8,4% sulla media di quest’anno, al 6,3% sul 2023, al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Anbche sul 2025 il caro vista risulterebbe quindi al di sopra dei livelli obiettivo della stessa Bce (2% simmetrico).
Contestualmente i tecnici dell’istituzione hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, salvo che sul 2022 su cui la stima e’ stata alzata al 3,4%: per il prossimo anno ora prevedono una espansione limitata allo 0,5%, sul 2024 1,9%, sul 2025 1,8%. Tre mesi fa alla Bce sull’inflazione prevedevano 8,1% quest’anno, 5,5% il prossimo e 2,3% nel 2024 (il 2025 non era ancora inluso), sul Pil stimavano 3,1% quest’anno, 0,9% il prossimo e 1,9% nel 2024. La decisione sui tassi di oggi e’ in linea con le attese di molti analisti, sebbene alcuni non escludevano un aumento piu’ energico.
Bce alza tassi di 50 pb e prevede ulteriori significativi aumenti
Roma, 15 dic. (askanews) – La Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse dell’eurozona di altri 50 punti base, con cui, al 2,50%, il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento torna a i livelli del dicembre 2008. Il tasso sui depositi aumenta al 2% mentre il tasso sulle operazioni marginali sale al 2,75%. Questi livelli, ha precisato l’istituzione monetaria con un comunicato, entreranno in vigore dal 21 dicembre.
E nel comunicato diffuso a seguito del Consiglio direttivo, l’istituzione rileva che alla luce di una “consistente revisione al rialzo delle prospettive di inflazione, prevede ulteriori incrementi: il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”.
La Bce ha anche deciso i parametri chiave della futura manovra di riduzione degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati con il programma App. Il rinnovo integrale andra’ avanti fino al febbraio del 2023. Dal marzo successivo e fino a tutto il secondo trimestre la Bce ridurra’ gli stock, limitando i rinnovi di bond in scadenza, per 15 miliardi di euro al mese in media. Successivamente il ritmo della riduzione “verra’ determinato nel corso del tempo”, ha aggiunto la Bce con un comunicato.
Intanto i tecnici della Bce hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione dell’eurozona: all’8,4% sulla media di quest’anno, al 6,3% sul 2023, al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Anbche sul 2025 il caro vista risulterebbe quindi al di sopra dei livelli obiettivo della stessa Bce (2% simmetrico).
Contestualmente i tecnici dell’istituzione hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, salvo che sul 2022 su cui la stima e’ stata alzata al 3,4%: per il prossimo anno ora prevedono una espansione limitata allo 0,5%, sul 2024 1,9%, sul 2025 1,8%. Tre mesi fa alla Bce sull’inflazione prevedevano 8,1% quest’anno, 5,5% il prossimo e 2,3% nel 2024 (il 2025 non era ancora inluso), sul Pil stimavano 3,1% quest’anno, 0,9% il prossimo e 1,9% nel 2024. La decisione sui tassi di oggi e’ in linea con le attese di molti analisti, sebbene alcuni non escludevano un aumento piu’ energico.