Roma, 27 gen. (askanews) – “L’Italia ha estremo bisogno di un piano di ristrutturazione, risanamento e rilancio del Paese che sia credibile, serio e strutturato; tale piano non può prescindere dal tenere in debita considerazione il comparto agricolo, che non dobbiamo mai dimenticare essere il motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green che ci chiedono le istituzioni comunitarie”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione in Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR.
“Per tali ragioni, in attesa che si concluda l’attuale fase di instabilità politica, che ci auguriamo possa restituire al Paese un governo forte e coeso, condizione imprescindibile per sfruttare appieno i 209 miliardi che arriveranno all’Italia, è necessario privilegiare un approccio sistemico basato sul confronto fattivo e operativo, partendo dell’avvio di tavoli di settore in capo ai diversi dicasteri, a cominciare dall’agricoltura”, ha aggiunto Verrascina, ricordando che il tempo è agli sgoccioli e che restano ancora poche settimane prima dello scadere del termine definitivo per l’invio del PNRR a Bruxelles, fissato al 30 aprile 2021.
“Ribadiamo che, a nostro avviso, il taglio delle risorse destinate all’agricoltura nel PNRR, unitamente alla riduzione dei fondi della PAC, mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità e l’aumento della produzione agricola interna, ferma al 75% del fabbisogno nazionale; reiteriamo pertanto la nostra richiesta al Governo e al Parlamento ad adoperarsi per rafforzare la proposta di PNRR approvata lo scorso 12 gennaio, così da fugare i sempre più numerosi dubbi provenienti dalle Istituzioni UE”, ha continuato il presidente della Copagri.
“Gli obiettivi della sostenibilità e del sostegno della produzione agricola nazionale non possono prescindere dagli interventi sul credito agricolo, da incentivi per il rinnovo del parco macchine agricole, dalla digitalizzazione delle campagna attraverso il superamento del digital divide, dal potenziamento della ricerca, da interventi per efficientare la gestione delle acque irrigue e per promuovere la chimica verde e le bioenergie. Il contrasto al consumo di suolo, al dissesto idrogeologico, alla desertificazione e al cambiamento climatico, inoltre, passa necessariamente dalla reintroduzione di un intervento specifico, originariamente previsto e poi espunto, per la forestazione e la tutela dei boschi”, ha concluso Verrascina.