Regioni Nord vogliono passare per art. 116 Carta, Sud dal 138
Milano, 6 dic. (askanews) – Sull’autonomia differenziata “non ci sono attriti ma visioni diverse che ci stiamo sforzando di comporre. Nel 99% dei casi decidiamo all’unanimita’. Per noi e’ normale avere opinioni diverse in partenza che poi trovano una composizione al momento dell’intesa”. Cosi’ il presidente della Regione Puglia e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Michele Emiliano, a margine di “Italia delle Regioni”, il Festival che si e’ concluso alla Villa Reale di Monza.
Le regioni del sud, ha spiegato Emiliano, “chiedono che la perequazione attraverso i livelli essenziali delle prestazioni possa essere precedente. Personalmente credo che la maggiore autonomia non debba passare dall’articolo 116 ma dal 138, cioe’ essere una riforma costituzionale completa, che implichi anche le idee che il governo pare avere sulla riforma dello Stato: una riforma costituzionale reale. La differenza – ha sottolineato Emiliano – e’ che il processo del 116 puo’ svolgersi in maniera relativamente rapida, e questo e’ l’obiettivo delle Regioni del Nord, quelle piu’ ricche, invece noi pensiamo che il 138 dia maggiore ruolo al Parlamento e garantisca tutti anche sotto l’aspetto dell’uguaglianza e del superamento della questione meridionale”.
“Abbiamo presentato al Presidente della Repubblica il progetto di evoluzione del regionalismo in Italia – ha aggiunto Emiliano – Le regioni sono d’accordo sul dare maggiori poteri alle Regioni, coinvolgendo anche i comuni, passando per una perequazione dei diritti e o doveri di tutti i cittadini”. Per il presidente della Regione Puglia, “il come e il quando della maggiore autonomia sono la chiave fondamentale, non se farla. Se il momento economico e sociale del Paese consenta un processo del genere e se poter andare in treno, a scuola o negli ospedali com parita’ di diritti su tutto il territorio nazionale debba essere una condizione per passare alla maggiore autonomia delle regioni o se il processo debba essere coevo”.
Autonomia, Emiliano: non ci sono attriti ma visioni diverse
Milano, 6 dic. (askanews) – Sull’autonomia differenziata “non ci sono attriti ma visioni diverse che ci stiamo sforzando di comporre. Nel 99% dei casi decidiamo all’unanimita’. Per noi e’ normale avere opinioni diverse in partenza che poi trovano una composizione al momento dell’intesa”. Cosi’ il presidente della Regione Puglia e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Michele Emiliano, a margine di “Italia delle Regioni”, il Festival che si e’ concluso alla Villa Reale di Monza.
Le regioni del sud, ha spiegato Emiliano, “chiedono che la perequazione attraverso i livelli essenziali delle prestazioni possa essere precedente. Personalmente credo che la maggiore autonomia non debba passare dall’articolo 116 ma dal 138, cioe’ essere una riforma costituzionale completa, che implichi anche le idee che il governo pare avere sulla riforma dello Stato: una riforma costituzionale reale. La differenza – ha sottolineato Emiliano – e’ che il processo del 116 puo’ svolgersi in maniera relativamente rapida, e questo e’ l’obiettivo delle Regioni del Nord, quelle piu’ ricche, invece noi pensiamo che il 138 dia maggiore ruolo al Parlamento e garantisca tutti anche sotto l’aspetto dell’uguaglianza e del superamento della questione meridionale”.
“Abbiamo presentato al Presidente della Repubblica il progetto di evoluzione del regionalismo in Italia – ha aggiunto Emiliano – Le regioni sono d’accordo sul dare maggiori poteri alle Regioni, coinvolgendo anche i comuni, passando per una perequazione dei diritti e o doveri di tutti i cittadini”. Per il presidente della Regione Puglia, “il come e il quando della maggiore autonomia sono la chiave fondamentale, non se farla. Se il momento economico e sociale del Paese consenta un processo del genere e se poter andare in treno, a scuola o negli ospedali com parita’ di diritti su tutto il territorio nazionale debba essere una condizione per passare alla maggiore autonomia delle regioni o se il processo debba essere coevo”.