Nei cinema il film premiato a Berlino, da una storia vera
Roma, 1 dic. (askanews) – E’ arrivata nei cinema italiani “Una mamma contro G.W. Bush”, la commedia vincitrice di due Orsi d’argento all’ultimo festival di Berlino. Il film diretto da Andreas Dresen e’ basato su un drammatico e controverso caso legale, ed ha per protagonista una vitale casalinga tedesca di origine turca. Quando suo figlio viene accusato di terrorismo, senza nessuna prova, e internato a Guantanamo, lei fa l’impossibile, fino a fronteggiare il presidente americano presso la Corte Suprema a Washington.
Rabiye Kurnaz, interpretata dalla bravissima Meltem Kaptan, grazie all’aiuto di un avvocato idealista, Bernhard Docke, compie una incredibile battaglia legale internazionale per difendere i diritti umani e dimostrare l’innocenza di suo figlio. La commedia racconta in maniera avvincente e coinvolgente come quella donna con la sua sfrontatezza, umanita’ e simpatia, sia riuscita a raccogliere attorno a se’ un vasto movimento di opinione. E a denunciare la totale negazione dei diritti per i detenuti rinchiusi a Guantanamo.
La protagonista di questa vicenda e il suo combattivo avvocato sono venuti anche in Italia a presentare il film e lui ha detto: “Il senso dell’umorismo non e’ stato messo artificialmente nel film, Rabiye e’ una donna molto forte, molto coraggiosa, ma che ha la capacita’ di ridere, scherzare. Il senso dell’umorismo e’ anche quello che ci ha aiutato a superare i momenti piu’ amari”.
Questa madre-coraggio cosi’ travolgente ha confessato: “Ho condiviso con il regista l’idea di dare al film anche un taglio umoristico. Io ho continuato ad essere determinata ma anche a sorridere, ed era fondamentale, per potere infondere vita e coraggio”.
Patti Smith aveva raccontato la storia emblematica di Murat Kurnaz, il figlio di Rabiye, nella canzone “Without Chains”, mentre il centro di detenzione di Guantanamo non e’ stato ancora chiuso.
“Una mamma contro G. Bush”, un dramma reso commedia
Roma, 1 dic. (askanews) – E’ arrivata nei cinema italiani “Una mamma contro G.W. Bush”, la commedia vincitrice di due Orsi d’argento all’ultimo festival di Berlino. Il film diretto da Andreas Dresen e’ basato su un drammatico e controverso caso legale, ed ha per protagonista una vitale casalinga tedesca di origine turca. Quando suo figlio viene accusato di terrorismo, senza nessuna prova, e internato a Guantanamo, lei fa l’impossibile, fino a fronteggiare il presidente americano presso la Corte Suprema a Washington.
Rabiye Kurnaz, interpretata dalla bravissima Meltem Kaptan, grazie all’aiuto di un avvocato idealista, Bernhard Docke, compie una incredibile battaglia legale internazionale per difendere i diritti umani e dimostrare l’innocenza di suo figlio. La commedia racconta in maniera avvincente e coinvolgente come quella donna con la sua sfrontatezza, umanita’ e simpatia, sia riuscita a raccogliere attorno a se’ un vasto movimento di opinione. E a denunciare la totale negazione dei diritti per i detenuti rinchiusi a Guantanamo.
La protagonista di questa vicenda e il suo combattivo avvocato sono venuti anche in Italia a presentare il film e lui ha detto: “Il senso dell’umorismo non e’ stato messo artificialmente nel film, Rabiye e’ una donna molto forte, molto coraggiosa, ma che ha la capacita’ di ridere, scherzare. Il senso dell’umorismo e’ anche quello che ci ha aiutato a superare i momenti piu’ amari”.
Questa madre-coraggio cosi’ travolgente ha confessato: “Ho condiviso con il regista l’idea di dare al film anche un taglio umoristico. Io ho continuato ad essere determinata ma anche a sorridere, ed era fondamentale, per potere infondere vita e coraggio”.
Patti Smith aveva raccontato la storia emblematica di Murat Kurnaz, il figlio di Rabiye, nella canzone “Without Chains”, mentre il centro di detenzione di Guantanamo non e’ stato ancora chiuso.