Mosca, 5 mar. (askanews) – Architettura e design per continuare a essere affamati e un po’ folli. Una mostra evento a Mosca è stata inaugurata ieri dal presidente della Camera Roberto Fico, e da oggi offre al pubblico uno dei migliori esempi di creatività che il nostro Paese abbia offerto nell’ultimo secolo. Si tratta di “Mario Bellini. Bellezza all’italiana”, un vero viaggio nella bellezza e nell’armonia delle forme e della sostanza al Museo di Architettura Shchutsev. Tra i pezzi in mostra c’è il P101, il primo personal computer della storia creato nel 1965 e ancora operativo, il Divisumma 18, realizzato in morbida gomma gialla, e ancora il Pop, il più fortunato mangiadischi portatile del 1968, prodotto in milioni di esemplari, che oggi è considerato l’antenato dell’iPod. “Mi sento di far parte di quella grande scia di artisti, architetti, designer, urbanisti, stilisti e chef italiani – ha detto Bellini – che hanno contribuito a diffondere nel tempo e nel mondo quella bellezza per la quale siamo universalmente riconosciuti. La parola mostra presuppone l’impegno di una speciale attitudine: il saper mostrare”.
Mosca è la prima tappa di un grande tour della mostra, che è iniziata alla Triennale di Milano nel 2017 e toccherà poi Dubai e Tokyo. Per la prima volta nella sua lunga carriera, Mario Bellini non ha allestito la mostra, ma ha lasciato il posto all’architetto Dario Curatolo che ha firmato il progetto espositivo. “Io ho spesso progettato mostre d’arte e d’architettura, a cominciare da quella che il MOMA ha voluto che mi disegnassi nel 1987”, ha detto Bellini. “Qui a Mosca ho lasciato per la prima volta carta bianca a Dario Curatolo, collega e amico che con me condivide creatività e una magnifica ossessione: la cura per i dettagli”.
Un tributo, quindi, al lavoro multiforme e singolare di un archidesigner italiano che ha raggiunto il successo, sia su piccola scala, con oggetti che sono diventati icone nelle case e negli uffici di tutto il mondo, spesso anticipando o rivoluzionando il gusto e lo stile, sia su larga scala con Centri Congressi, Mostre, Musei progettati dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Germania all’Australia. La mostra vuole prestare attenzione al ruolo sovversivo e salvifico della bellezza.
Bellini ha ricevuto il Golden Compass Award otto volte e 25 delle sue opere sono nella collezione permanente di design del MoMA di New York, che gli ha dedicato una retrospettiva personale nel 1987. È stato editore della rivista Domus (1985-1991). Ha progettato innumerevoli mostre di arte, design e architettura nel corso degli anni, sia in Italia che all’estero, tra le ultime a Palazzo Reale con i capolavori di Giotto (2016). Nel 2015 la Triennale di Milano gli ha assegnato la medaglia d’oro per Carriera per l’architettura e nel 2017 gli ha dedicato questa mostra retrospettiva, attualmente a Mosca.
Ad accompagnare il presidente della Camera, l’ambasciatore a Mosca Pasquale Terracciano con la moglie Karen Lawrence Terracciano. Alla inaugurazione della mostra il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Olga Strada e il patron di Bosco dei Ciliegi Mikhail Kuznirovich.