Violenza sulle donne, 500 cure gratuite per le cicatrici al volto – askanews.it

Violenza sulle donne, 500 cure gratuite per le cicatrici al volto

Roma, 22 nov. (askanews) – Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la Violenza sulla Donne. Per offrire alle vittime un aiuto concreto, Biodermogenesi, la metodologia coperta da brevetto internazionale per la rigenerazione tissutale, con i suoi centri d’eccellenza sull’intero territorio nazionale, rinnova il progetto RigeneraDerma, presentato lo scorso aprile alla Camera dei Deputati, e offre a 500 persone che non possono permetterselo, la cura per le cicatrici. Testimonial del progetto RigeneraDerma e’ Filomena Lamberti, la donna salernitana cui, nel 2012, l’ex marito nella notte verso’ dell’acido su testa, volto, mani e de’collete’. A 10 anni di distanza da quel tragico episodio, finalmente la donna sta via via riacquistando la sensibilita’ dei tessuti. Tanto da riuscire a “sentire nuovamente il vento sul volto”, come lei stessa ha dichiarato. Merito del percorso di terapia con metodologia Biodermogenesi. L’aggressione con acido, conosciuta anche come “vitriolage” e’ una forma di violenza premeditata che consiste nel gettare una sostanza corrosiva sul corpo di un’altra persona con l’intento di sfigurarla, mutilarla, torturarla o ucciderla. La gravita’ del danno dipende sia dalla concentrazione della sostanza corrosiva utilizzata che dal tempo in cui essa rimane a contatto con i tessuti. Il comune denominatore degli aggressori e’ il desiderio di colpire la faccia. Contro la povera signora Lamberti e’ stato usato l’acido solforico uno degli agenti piu’ aggressivi: ha ricevuto danni gravissimi alle palpebre, labbra, naso, orecchie. La signora ha dovuto subire numerosi interventi di chirurgia plastica che non sono riuscite a restituirle completamente ne l’aspetto ne’ la funzione, spiega il Dottor Bruno Brunetti, Specialista in Dermatologia e Malattie sessualmente trasmissibili e titolare del Centro dermatologico Brunetti di Salerno. La metodologia Biodermogenesi e’ in grado di recuperare la funzionalita’ del microcircolo cutaneo, migliorando la qualita’ della matrice extracellulare e moltiplicando la produzione di collagene e fibre elastiche in tutte le alterazioni cutanee, in particolare sulle cicatrici. Ho trattato le cicatrici della signora Lamberti causate da acido solforico, con 12 sedute Biodermogenesi, sottolinea la Dottoressa Anna Maria Minichino, Medico Chirurgo e Responsabile dermoestetico del Centro dermatologico Brunetti di Salerno. Seduta dopo seduta ho notato un livellamento delle cicatrici che reso la pelle piu’ liscia, compatta ed uniforme; le rughe si sono attenuate ed anche il diverso colore delle cicatrici si e’ presentato sempre piu’ simile a quello della pelle sana. Alla palpazione di volto e collo effettuata dopo i trattamenti i cordoni cicatriziali presenti sono notevolmente migliorati, divenendo piu’ morbidi ed elastici permettendo alla paziente di poter finalmente inclinare e ruotare la testa senza limitazioni e dolore. L’aspetto professionale per me piu’ gratificante nel dedicarmi alla signora Lamberti e’ stato quello di averle migliorato la qualita’ della vita, grazie ad un importante miglioramento delle sue cicatrici, sia funzionale con il recupero della sensibilita’ delle pelle del volto, che estetico, dando sollievo e speranza ad una paziente cosi’ emotivamente provata, continua la Dottoressa Minichino. Le cicatrici al volto sono un problema grave in medicina, perche’ creano conseguenze sulla psiche dell’individuo, alterano l’immagine del se’ e diminuiscono la qualita’ della vita in modo significativo. Oggi abbiamo degli approcci terapeutici sicuramente efficaci, ma occorre sviluppare sempre piu’ le terapie non invasive, in grado di agire in modo sicuro e con una documentata efficacia. Le terapie non invasive sono particolarmente importanti perche’ possono essere utilizzate piu’ facilmente anche nelle fasce piu’ svantaggiate della popolazione. Proprio per questo hanno un elevato impatto sociale, sottolinea il Professor Andrea Sbarbati, Professore Ordinario dell’Universita’ di Verona. Oltre alle donne vittime di violenza, il progetto e’ aperto anche a persone di entrambi i sessi, economicamente svantaggiate. Per tutti, le terapie saranno erogate interamente pro-bono con il medical device Bi-one LifeTouchTherapy presso i Center of Therapeutic Excellence Biodermogenesi (CTE) che aderiranno all’iniziativa. Ogni anno, nei soli Paesi sviluppati vi sono mediamente 100 milioni di persone con nuove cicatrici che riguardano sia il corpo che il volto. Di queste, 55 milioni sono legate ad esiti post-chirurgici elettivi, mentre 25 milioni sono dovute ad interventi chirurgici post-traumatici, i restanti 20 sono di diversa natura. Parlando nello specifico del volto vi sono, inoltre, cicatrici derivanti da trauma, per le quali non si puo’ quantificare il numero annuo, sebbene probabilmente sia piu’ elevato rispetto a quelle chirurgiche. Allo stato dell’arte non si e’ affermata una tecnologia che si possa definire universalmente efficace nella terapia delle cicatrici e questo ci ha portati a valutare la sinergia tra campi elettromagnetici e vuoto, anche di conseguenza ad esperienze maturate da Nicoletti e coll. della Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Universita’ di Pavia e da Veronese e coll. del Dipartimento di Neuroscienze dell’Universita’ di Verona, che hanno ottenuto significativi esiti su cicatrici di ogni genere, comprese quelle lacero-contuse, da trauma e da ustione su collo e volto. L’esperienza Biodermogenesi relativa a 25 pazienti gravati da cicatrici da trauma, ustione, da taglio e post-chirurgiche, ha permesso di constatare un importante miglioramento delle cicatrici trattate, sia per quanto riguarda la trama cutanea che per la discromia, ottenendo in alcuni casi anche l’abbronzatura della cicatrice. Da tale esperienza sono derivate un articolo scientifico recentemente pubblicato e il presente progetto RigeneraDerma.
Nov 22, 2022

Ecco il progetto per aiutare le vittime

Roma, 22 nov. (askanews) – Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la Violenza sulla Donne. Per offrire alle vittime un aiuto concreto, Biodermogenesi, la metodologia coperta da brevetto internazionale per la rigenerazione tissutale, con i suoi centri d’eccellenza sull’intero territorio nazionale, rinnova il progetto RigeneraDerma, presentato lo scorso aprile alla Camera dei Deputati, e offre a 500 persone che non possono permetterselo, la cura per le cicatrici.

Testimonial del progetto RigeneraDerma e’ Filomena Lamberti, la donna salernitana cui, nel 2012, l’ex marito nella notte verso’ dell’acido su testa, volto, mani e de’collete’. A 10 anni di distanza da quel tragico episodio, finalmente la donna sta via via riacquistando la sensibilita’ dei tessuti. Tanto da riuscire a “sentire nuovamente il vento sul volto”, come lei stessa ha dichiarato. Merito del percorso di terapia con metodologia Biodermogenesi.

L’aggressione con acido, conosciuta anche come “vitriolage” e’ una forma di violenza premeditata che consiste nel gettare una sostanza corrosiva sul corpo di un’altra persona con l’intento di sfigurarla, mutilarla, torturarla o ucciderla. La gravita’ del danno dipende sia dalla concentrazione della sostanza corrosiva utilizzata che dal tempo in cui essa rimane a contatto con i tessuti. Il comune denominatore degli aggressori e’ il desiderio di colpire la faccia. Contro la povera signora Lamberti e’ stato usato l’acido solforico uno degli agenti piu’ aggressivi: ha ricevuto danni gravissimi alle palpebre, labbra, naso, orecchie. La signora ha dovuto subire numerosi interventi di chirurgia plastica che non sono riuscite a restituirle completamente ne l’aspetto ne’ la funzione, spiega il Dottor Bruno Brunetti, Specialista in Dermatologia e Malattie sessualmente trasmissibili e titolare del Centro dermatologico Brunetti di Salerno.

La metodologia Biodermogenesi e’ in grado di recuperare la funzionalita’ del microcircolo cutaneo, migliorando la qualita’ della matrice extracellulare e moltiplicando la produzione di collagene e fibre elastiche in tutte le alterazioni cutanee, in particolare sulle cicatrici. Ho trattato le cicatrici della signora Lamberti causate da acido solforico, con 12 sedute Biodermogenesi, sottolinea la Dottoressa Anna Maria Minichino, Medico Chirurgo e Responsabile dermoestetico del Centro dermatologico Brunetti di Salerno.

Seduta dopo seduta ho notato un livellamento delle cicatrici che reso la pelle piu’ liscia, compatta ed uniforme; le rughe si sono attenuate ed anche il diverso colore delle cicatrici si e’ presentato sempre piu’ simile a quello della pelle sana. Alla palpazione di volto e collo effettuata dopo i trattamenti i cordoni cicatriziali presenti sono notevolmente migliorati, divenendo piu’ morbidi ed elastici permettendo alla paziente di poter finalmente inclinare e ruotare la testa senza limitazioni e dolore. L’aspetto professionale per me piu’ gratificante nel dedicarmi alla signora Lamberti e’ stato quello di averle migliorato la qualita’ della vita, grazie ad un importante miglioramento delle sue cicatrici, sia funzionale con il recupero della sensibilita’ delle pelle del volto, che estetico, dando sollievo e speranza ad una paziente cosi’ emotivamente provata, continua la Dottoressa Minichino.

Le cicatrici al volto sono un problema grave in medicina, perche’ creano conseguenze sulla psiche dell’individuo, alterano l’immagine del se’ e diminuiscono la qualita’ della vita in modo significativo. Oggi abbiamo degli approcci terapeutici sicuramente efficaci, ma occorre sviluppare sempre piu’ le terapie non invasive, in grado di agire in modo sicuro e con una documentata efficacia. Le terapie non invasive sono particolarmente importanti perche’ possono essere utilizzate piu’ facilmente anche nelle fasce piu’ svantaggiate della popolazione. Proprio per questo hanno un elevato impatto sociale, sottolinea il Professor Andrea Sbarbati, Professore Ordinario dell’Universita’ di Verona.

Oltre alle donne vittime di violenza, il progetto e’ aperto anche a persone di entrambi i sessi, economicamente svantaggiate. Per tutti, le terapie saranno erogate interamente pro-bono con il medical device Bi-one LifeTouchTherapy presso i Center of Therapeutic Excellence Biodermogenesi (CTE) che aderiranno all’iniziativa.

Ogni anno, nei soli Paesi sviluppati vi sono mediamente 100 milioni di persone con nuove cicatrici che riguardano sia il corpo che il volto. Di queste, 55 milioni sono legate ad esiti post-chirurgici elettivi, mentre 25 milioni sono dovute ad interventi chirurgici post-traumatici, i restanti 20 sono di diversa natura. Parlando nello specifico del volto vi sono, inoltre, cicatrici derivanti da trauma, per le quali non si puo’ quantificare il numero annuo, sebbene probabilmente sia piu’ elevato rispetto a quelle chirurgiche.

Allo stato dell’arte non si e’ affermata una tecnologia che si possa definire universalmente efficace nella terapia delle cicatrici e questo ci ha portati a valutare la sinergia tra campi elettromagnetici e vuoto, anche di conseguenza ad esperienze maturate da Nicoletti e coll. della Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Universita’ di Pavia e da Veronese e coll. del Dipartimento di Neuroscienze dell’Universita’ di Verona, che hanno ottenuto significativi esiti su cicatrici di ogni genere, comprese quelle lacero-contuse, da trauma e da ustione su collo e volto.

L’esperienza Biodermogenesi relativa a 25 pazienti gravati da cicatrici da trauma, ustione, da taglio e post-chirurgiche, ha permesso di constatare un importante miglioramento delle cicatrici trattate, sia per quanto riguarda la trama cutanea che per la discromia, ottenendo in alcuni casi anche l’abbronzatura della cicatrice. Da tale esperienza sono derivate un articolo scientifico recentemente pubblicato e il presente progetto RigeneraDerma.