Salen, 13 gen. (askanews) – Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha dichiarato oggi che il suo Paese “non è in guerra”, ma che non sta nemmeno vivendo un periodo di pace, citando attacchi ibridi e una guerra per procura condotta sul suo territorio. “La Svezia non è in guerra, ma non c’è nemmeno la pace. La vera pace è libertà e assenza di gravi conflitti tra gli Stati”, ha affermato al Forum annuale Folk och Defence a Salen, nella Svezia centrale.
“Noi e i nostri vicini siamo soggetti ad attacchi ibridi che non avvengono tramite missili o soldati, ma tramite computer, denaro, disinformazione e minacce di sabotaggio”, ha continuato Kristersson.
“Questa situazione di sicurezza e il fatto che nel Baltico continuino ad accadere cose strane ci portano a credere che le intenzioni ostili non possano essere ignorate”, ha affermato il capo del governo svedese.
Negli ultimi mesi nel Baltico sono stati danneggiati diversi cavi elettrici e per le telecomunicazioni. Questi episodi, che hanno preso di mira le infrastrutture energetiche e di comunicazione, farebbero parte, secondo esperti e leader politici, di una “guerra ibrida” condotta da Mosca contro i paesi occidentali, in questa vasta area marittima delimitata da diversi membri della Nato e dalla Russia.
La petroliera Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook, sospettata di appartenere alla “flotta fantasma” russa e di aver danneggiato un cavo elettrico e quattro cavi per le telecomunicazioni tra Finlandia ed Estonia il 25 dicembre, è stata appena bandita alla navigazione.
Svezia e Finlandia, che hanno recentemente aderito alla Nato, sono particolarmente attente ai ricorrenti incidenti nel Mar Baltico, dove le tensioni sono aumentate dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
Anche una nave portarinfuse battente bandiera cinese, la Yi Peng 3, è nel mirino della giustizia svedese nell’ambito delle indagini sulla rottura di due cavi per telecomunicazioni nelle acque svedesi, avvenuta il 17 e 18 novembre.
Nel suo discorso, il Primo Ministro svedese non ha puntato il dito contro alcun Paese responsabile dei cavi danneggiati. Ma parlando più in generale degli attacchi ibridi nella regione, ha affermato: “È probabile che la minaccia russa sia a lungo termine. Proprio come deve fare la nostra difesa.”
Il governo svedese “prende la situazione sul serio”, visto che il Paese sta vivendo “un periodo di guerra per procura”, ha aggiunto, ricordando che anche “l’Iran si avvale di bande criminali organizzate per compiere gravi attacchi per procura” contro la Svezia.