Sudcorea, rischio scontro tra agenzie per tentativo arresto Yoon – askanews.it

Sudcorea, rischio scontro tra agenzie per tentativo arresto Yoon

Anti-corruzione potrebbe tentare a breve nuova irruzione
Gen 13, 2025

Roma, 13 gen. (askanews) – Il conflitto istituzionale in Corea del Sud continua a essere rovente, tanto che il presidente ad interim Choi Sang-mok ha dovuto oggi ripetere un appello rivolto alle agenzie governative affinché evitino qualsiasi scontro fisico tra loro o con manifestanti durante il previsto tentativo di arresto del presidente sospeso Yoon Suk-yeol.

L’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto rango (CIO), che sta indagando su Yoon per insurrezione e abuso di potere in seguito alla sua fallita proclamazione della legge marziale del 3 dicembre scorso, si sta preparando a eseguire un mandato emesso dal tribunale contro Yoon, che si trova nel suo complesso residenziale fortificato, protetto dal Servizio di sicurezza presidenziale (PSS).

In un precedente tentativo di arresto, i funzionari del CIO si sono trovati di fronte all’opposizione degli agenti del PSS e, dopo cinque ore ad alta tensione, hanno dovuto rinunciare al fermo del presidente sospeso.

“Tutte le azioni delle forze dell’ordine devono essere condotte in modo pacifico e con moderazione. In nessuna circostanza si deve fare ricorso alla violenza da parte delle agenzie coinvolte”, ha dichiarato Choi in un comunicato stampa. “Chiedo ai responsabili delle agenzie interessate – ha aggiunto – di prestare particolare attenzione a mantenere l’ordine e prevenire conflitti”

Il rischio di scontro tra i funzionari delle due agenzie è concreto. Il PSS ha intensificato la sicurezza presso la residenza di Yoon installando filo spinato, barricate e autobus per bloccare l’accesso al complesso.

Il CIO ha dichiarato di aver inviato lettere ufficiali al ministero della Difesa e al PSS ieri sera, chiedendo la loro collaborazione e avvertendoli delle possibili conseguenze legali nel caso non ottemperino.

Yoon è stato sospeso dalle sue funzioni in seguito a un voto di impeachment dell’Assemblea nazionale. La destituzione, tuttavia, sarà completa solo se la Corte costituzionale la confermerà. Il procedimento di fronte alla più alta istanza giudiziaria del paese potrebbe durare mesi.