Milano, 10 gen. (askanews) – Il capogruppo del Partito Democratico in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, chiede conto al presidente Attilio Fontana della notizia diffusa dal quotidiano Libero secondo cui l’ente sarebbe intenzionato a sporgere denuncia nei suoi confronti per insider trading. In un articolo, a firma di Fabio Rubini, dal titolo “Pd nei pasticci dopo l’attacco a Fontana”, uscito ieri, giovedì 9 gennaio 2025, Libero accusa Majorino di aver commesso un reato “spifferando prima del tempo i punti salienti di una gara d’appalto che, legge alla mano, doveva essere conosciuta solo dalla stazione appaltante”.
Per questo, il capogruppo dem sarebbe incorso nel reato di “insider tranding”, fattispecie che prevede il possesso di notizie riservate e il loro utilizzo per l’esecuzione di operazioni finanziarie. La vicenda è quella del bando di Aria Spa, uscito ieri ma annunciato da fine dicembre, per la sperimentazione della connessione Internet via satellite delle zone non coperte dalla banda larga. Majorino annuncia che lunedì mattina, in assenza di atti precedenti, invierà al presidente Fontana una richiesta formale.
“Libero riporta una notizia molto grave – dichiara il capogruppo Pd – perché mi si accusa di aver carpito informazioni riservate e di averle utilizzate in modo fraudolento attraverso operazioni finanziarie. Evidentemente non ho fatto nulla di quanto mi viene attribuito. Ho invece chiesto pubblicamente che venissero spiegati, in una prossima seduta della commissione competente, ragioni e dettagli di un bando la cui pubblicazione era annunciata per il giorno stesso. A formulare l’accusa nei miei confronti, secondo il quotidiano, sarebbe la giunta regionale, che a questo punto ha il dovere di smentire un’intenzione tanto balzana e diffamatoria e di chiedere al giornale la rettifica. Mi pare ovvio, ma ribadisco qui che la mia era una richiesta di informazioni su un bando annunciato sul sito di Aria il 24 dicembre e di cui non io ma testate come Huffington Post e Il Sole 24 ore immaginavano potesse essere la via d’accesso in Italia della tecnologia Starlink di Elon Musk, nelle ore in cui l’ingresso del magnate americano nelle nostre telecomunicazioni era oggetto di smentite e di conferme dagli stessi protagonisti: Palazzo Chigi, il vicepremier Salvini, Musk. Sul piano personale, ritengo essenziale che venga smentita una notizia diffamatoria. Sul piano politico, ritengo gravissimo che la richiesta di informazioni di un consigliere regionale e del suo gruppo possa essere oggetto di una denuncia in Procura, vera o solo paventata che sia”.