Nel 2024 11 mila morti e 320 mld di danni da catastrofi naturali – askanews.it

Nel 2024 11 mila morti e 320 mld di danni da catastrofi naturali

Munich Re: 140 mld i danni assicurati, terzo anno peggiore dal 1980
Gen 9, 2025

Roma, 9 gen. (askanews) – Lo scorso anno le catastrofi naturali hanno complessivamente causato danni per 320 miliardi di dollari, di cui 140 miliardi erano assicurati. Lo riporta Munich Re, una delle maggiori compagnie di riassicurazioni del mondo – le società presso le quali si coprono le stesse compagnie di assicurazioni – secondo cui il 2024 è stato il terzo anno più grave in termini di perdite assicurate dal 1980.

Le catastrofi legate al maltempo sono state responsabili del 93% delle perdite complessive del 97% delle perdite assicurate. Gli 11mila morti del 2024 sono tuttavia “inferiori in maniera rilevante rispetto alla media”, afferma Munich Re.

Una parte consistente delle perdite è stata causata da inondazioni, incendi e temporali e tifoni, pari a 136 miliardi complessivi. Da soli i cicloni tropicali hanno causato danni per 135 miliardi nella maggior parte dei casi negli Stati Uniti, con 105 miliardi di dollari, dice ancora la società, di cui 47 miliardi assicurati.

Tra i disastri naturali più devastanti dell’anno, il rapporto cita gli uragani Helene e Milton, che si sono succeduti in maniera relativamente ravvicinata tra settembre e ottobre. Il terzo disastro naturale più costoso è stato un terremoto in Giappone, che ha colpito la penisola di Tokyo con una magnitudo di 7,5 gradi, causando oltre 15 miliardi di danni e 200 morti .

Il disastro naturale che ha causato maggiori danni in termini di morti è stato invece il tifone Yagi nelle Filippine, con 850 deceduti.

Secondo Munich Re, lo scorso anno i disastri naturali in Europa hanno causato danni per 31 miliardi di euro, di cui 14 miliardi erano assicurati. L’evento più grave è stato rappresentato dalle innovazioni a Valencia lo scorso autunno, con almeno 200 dispersi e e circa 11 miliardi di dollari di danni.

Tutti questi eventi vanno collegati ai cambiamenti climatici globali, dice ancora Munich Re, con il 2024 che ha superato il 2023 in termini di aumento delle temperature.