Pordenone, 7 gen. (askanews) – “Sono venuto a incontrare la direzione strategica del Cro di Aviano per affermare quanto è scritto negli atti della Giunta regionale: definiscono una direzione ad interim, affidata al dottor Tonutti, per conseguire un’ottimizzazione delle attività e non una fusione con l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi. “Il Cro mantiene la sua indipendenza – ha rilevato Riccardi -, ma occorre sviluppare dei percorsi condivisibili e sostenibili, anche sotto il profilo dei volumi di attività, ben comprendendo come questi non possano essere gli unici parametri per le decisioni”. L’assessore si è soffermato sul Piano oncologico regionale, il quale “è solido, non si occupa solo di numeri, ma definisce criteri, distinguendo tre livelli di azione: le attività specifiche che possono essere condotte solo fuori regione per determinati e limitati casi critici; la dimensione regionale, che è fatta di un sistema di milione e duecentomila abitanti, e le aree territoriali nella dimensione aziendale. Ascoltiamo – ha detto Riccardi – tutti coloro che hanno titolo ma soprattutto competenze per farlo, tenendo presente che si tratta di un Piano di applicazione graduale nell’arco di tre anni e che le istituzioni devono avere un ruolo ma a valle di analisi prodotte dal Comitato oncologico regionale: sarebbe, infatti, un esercizio pericoloso se fosse la politica a stabilire quale sia la soglia corretta o la sala operatoria migliore. È doveroso però – ha concluso assessore – metterci in guardia da chi antepone la difesa di posizioni particolari all’efficienza e alla sicurezza dei servizi a beneficio dei cittadini, anche alla luce delle segnalazioni di evidenti insufficienze segnalate nell’ultimo rapporto Agenas e ricordando la vicenda trentennale per effetto della quale siamo una delle poche regioni che non si è ancora dotata della Rete oncologica regionale. Davanti a noi restare ancora fermi o avere, con tutte le garanzie necessarie, quel coraggio di decidere che è mancato per troppo tempo”.