Roma, 7 gen. (askanews) – Indagare sulle eventuali responsabilità che avrebbero potuto evitare quelle morti per Covid. E’ questo in sostanza il contenuto di una denuncia che è stata depositata nei giorni scorsi nella caserma dei carabinieri di San Lorenzo in Lucina, a Roma. Nella querela si chiamano in causa l’ex ministro della salute, Roberto Speranza; l’ex sottosegretario Pierpaolo Sileri; il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana; e molti altri. A presentare l’atto i familiari di alcune vittime della pandemia. Il documento si compone di oltre 60 pagine.
In pratica si attribuisce di “avere omesso di comunicare alla popolazione e ai medici, informazioni scientificamente valide che indicavano la necessità di cure tempestive per i malati di Covid appartenenti alle fasce della popolazione a rischio: malati che erano a casa ancora in buone condizioni ma che se non curati – perché anziani o con patologie – avrebbero potuto aggravarsi irreversibilmente, mentre se curati tempestivamente con comuni antinfiammatori, antibiotici e anti-aggreganti avevano altissime probabilità di guarire”.
Insomma – si sottolinea – i medici “furono in pratica indotti e/o istigati dalle ‘Linee Guida’ all’inerzia, cioè a non visitare e a non curare i pazienti, pur se con sintomi ingravescenti: lasciandoli per diversi giorni in ‘vigile attesa’ con il solo paracetamolo per la febbre conformemente alle ‘Linee Guida’, senza neppure visitarli, li lasciarono così in totale abbandono, in contrasto con i propri doveri di legge e deontologici”.