Fanano (Modena), 7 gen. (askanews) – La stella del pattinaggio artistico italiano, continua a risplendere. Carolina Kostner, già da alcuni anni lontana dalle competizioni, è ancora un punto di riferimento per le giovani generazioni La sua esibizione alla decima edizione del Galappennino che si è svolto a Fanano nel modenese, è una dedica particolare ai ragazzi, che lei definisce “piccoli sognatori”.
“Ho preparato un numero che è un po’ forse il mio passaggio di consegna, perché effettivamente sto raggiungendo anche un’età in cui si deciderà anche poi di fare altro nella vita – spiega Kostner -. E ripensando indietro a quella bambina che ero io magari da piccola, spesso penso che cosa posso lasciare, che cosa voglio lasciare per i nostri ragazzi e quindi questo numero che ho preparato è dedicato ai sogni, ai sogni a cui devi credere nonostante le difficoltà che stai vivendo o soprattutto nei momenti in cui magari tante altre persone in te non ci credono”.
Sul ghiaccio di Fanano la pattinatrice di Ortisei ha per l’ennesima volta dato prova di una classe cristallina in cui grazia e precisione del gesto atletico si fondono in modo perfetto. Una farfalla sui pattini che, con grande disponibilità, si è messa a disposizione degli organizzatori dando vita a diversi momenti in cui ha pattinato fianco a fianco con alcuni emozionatissimi atleti della Polisportiva Fanano.
“Lo sport è un bellissimo veicolo anche di lezioni di vita che poi ti porti dietro anche da adulto – ricorda -. Facendo sport hai la possibilità di imparare che cos’è il fair play, hai la possibilità di fare tanti amici, hai la possibilità comunque di apprezzare quando una cosa ti riesce bene, perché non è sempre così, ci sono gli alti e i bassi”.
Ma Carolina si è dimostrata una persona speciale anche fuori dalla pista. Prima e dopo l’applauditissimo spettacolo, infatti, ha firmato decine di autografi e prestato il suo sorriso solare per altrettanti immancabili selfie. “Io racconto molto di più esperienze che ho vissute, momenti in cui io mi sono rialzata, che ho imparato a conoscere me stessa e che guardo indietro con orgoglio e anche tenerezza verso quella ragazza che ha dovuto trovare dentro di sé la forza di andare avanti. Racconto di più quei momenti lì che le vittorie stesse, perché poi le vittorie stesse sono un po’ la conseguenza di quella tenacia che tiri fuori strada facendo”.