Creator denunciano: Cina recluta influencer taiwanesi per propaganda – askanews.it

Creator denunciano: Cina recluta influencer taiwanesi per propaganda

Nell’isola allarme sulla disinformazione da parte di Pechino
Gen 3, 2025

Roma, 3 gen. (askanews) – Due creator digitali taiwanesi hanno realizzato un documentario online che sta facendo discutere molto l’infosfera in Asia, perché sostiene di raccontare come la Cina recluta influencer a fini di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica.

Il produttore video di nome Pa Chiung e il rapper Minnan Wolf si sono finti sostenitori taiwanesi del Partito comunista cinese per essere invitati al Taiwan Entrepreneurship Park nel Fujian, in Cina, secondo quanto riportato da Voice of America. Durante la loro permanenza, hanno registrato conversazioni con funzionari del Fronte unito. In queste conversazioni ci sono presunti funzionari cinesi che discutono di retribuzioni per veicolare contenuti filo-cinesi a Taiwan.

Il documentario è in due parti ed è disponibile sul canale YouTube di Pa Chiung. La prima parte, caricata il 6 dicembre, ha superato i 2,8 milioni di visualizzazioni.

Il documentario esplora vari metodi utilizzati dagli agenti cinesi per fornire supporto finanziario e altri benefici materiali, tra cui tangenti e documenti di identificazione, per reclutare agenti nella guerra di informazione in corso contro Taiwan.

Nella seconda parte, il documentario sostiene che il capo dell’Ufficio del Fronte Unito nel Fujian sia taiwanese e membro del Partito Prima il Popolo (PFP), che ha risposto respingendo le accuse e condannandole come false.

Minnan Wolf, in passato, aveva creato contenuti filo-cinesi con un certo successo in Cina, guadagnandosi il soprannome di “little pink”. Tuttavia, negli ultimi anni ha cambiato posizione politica, diventando apertamente anti-Pcc.

Il documentario viene in un momento in cui nell’isola c’è un’alta attenzione al tema della disinformazione cinese. Oggi l’Ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan (NSB) ha pubblicato un rapporto che rivela un forte aumento della disinformazione cinese mirata agli utenti internet taiwanesi.

Il rapporto evidenzia un incremento sostanziale nel numero di messaggi di disinformazione, con 2,15 milioni identificati nel 2024 rispetto a 1,32 milioni nel 2023, secondo l’agenzia di stampa CNA. Le conclusioni del NSB suggeriscono che questi messaggi mirano a seminare sfiducia nel governo di Taiwan, in particolare nei confronti degli Stati Uniti, delle forze armate e del presidente Lai Ching-te. L’obiettivo è erodere la fiducia pubblica e aumentare le tensioni sociali.

Il rapporto sottolinea inoltre che la disinformazione cinese si sta concentrando sempre più sui giovani, puntando su piattaforme come X e TikTok.

NSB ha dichiarato che la Cina sta sfruttando l’ambiente democratico aperto di Taiwan e l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa per condurre una “guerra cognitiva”.