Milano, 31 dic. (askanews) – Quella su un eventuale rimpasto di governo “è una discussione che non mi coinvolge e alla quale non partecipo. Mi è stato affidato il compito di guidare da ministro l’istituzione a cui ho dedicato tutta la mia vita, senza che abbia mai chiesto di farlo. E fino a quando mi sarà richiesto mi interessa solo far bene il mio lavoro”. Lo ha detto il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista a La Stampa.
“Porto con orgoglio risultati importanti: nella lotta alla criminalità organizzata in termini di arresti rilevanti, a partire dalla cattura di Matteo Messina Denaro, e di tante operazioni anticrimine; nella gestione dell’ordine pubblico, con le forze di polizia che stanno garantendo il diritto di manifestare con una gestione accorta ed equilibrata; nei servizi di controllo del territorio delle nostre città, accrescendo progressivamente la presenza ‘su strada’ delle forze di polizia nei luoghi dove ce n’è maggiormente bisogno; sul fronte dell’antiterrorismo, con un sistema finora efficace di prevenzione e contrasto nei confronti dei soggetti pericolosi” ha aggiunto.
“Da 36 anni lavoro al Viminale e nessuno meglio di me può comprendere i sentimenti di Salvini, in primis la gratitudine verso forze di polizia, vigili del fuoco, prefetture, apparati del dicastero: migliaia di uomini e donne impegnati a garantire la sicurezza. E, con ciò, affermando l’essenza più profonda dello Stato. Un ministro dell’interno non occupa un posto di potere ma svolge un alto incarico al servizio della collettività, è normale che una simile esperienza ti affascini e ti rimanga nel cuore” ha concluso riferendosi all’ipotetico ritorno di Salvini al Viminale.