Roma, 23 dic. (askanews) – Il nuovo leader siriano Abu Muhammad al-Jolani (nome di battaglia di Ahmad al-Shara) ha ricevuto a Damasco il ministro degli Esteri della Giordania Ayman Safadi per un colloquio. Safadi è il primo alto funzionario giordano a visitare la Siria, due settimane dopo la caduta del presidente-dittatore Bashar al-Assad. All’incontro, secondo fonti giordane, hanno partecipato diversi funzionari siriani. Al Jolani, che ha rovesciato il regime di Assad alla guida del gruppo armato islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e fino al 2017 era affiliato di Al Qaeda, ha ricevuto il suo ospite in un completo di foggia occidentale, relegando la simbologia religiosa al solo colore della cravatta (il verde islamico). Un’ulteriore riprova, a favore di telecamere, della volontà del nuovo leader de facto di Damasco di rassicurare la comunità internazionale sul suo dichiarato pragmatismo, che ha ribadito in diverse interviste.
Secondo i dati del Ministero degli Interni giordano, più di 7.000 siriani hanno fatto ritorno a casa attraverso i confini con la Giordania. La Giordania pochi giorni dopo la caduta del regime di Assad ha ospitato un vertice con diversi paesi arabi, la Turchia, Stati uniti ed Unione europea, per cercare di favorire una transizione di potere pacifica e inclusiva, e i portavoce di Amman hanno nei giorni scorsi affermato che la Giordania sostiene la stabilità della Siria e “l’unità dei suoi territori”.
Nella stessa giornata è arrivato a Damasco per un incontro con al-Jolani anche il ministro di Stato del Qatar, Mohammed al-Khulaifi. Si tratta della prima delegazione qatarina ricevuta in Siria dopo 13 anni di rottura delle relazioni diplomatiche fra i due paesi. Fonti saudite hanno riferito a France Presse che anche una delegazione dell’Arabia saudita ha visitato Damasco, nella giornata di ieri, per discutere in particolare del traffico di captagon, una droga con effetti simili alle anfetamine con cui il regime di Assad ha inondato il Medio Oriente negli ultimi anni trasformandosi in un vero e proprio narco-stato. Preoccupazioni simili sono anche proprie della Giordania, la cui frontiera con la Siria di quasi 400 km è stata il principale porto per il contrabbando di droga e armi dalla Siria verso la Penisola arabica.