Roma, 20 dic. (askanews) – Mattia Casse si è fatto un regalo di Natale leggermente anticipato, vincendo il prestigioso superG della Val Gardena e conquistando così il primo successo in carriera nella Coppa del Mondo di sci alpino. A 34 anni è finalmente arrivato il momento anche per il piemontese, che dopo tanti infortuni è riuscito a ritagliarsi il suo spazio e a salire con pieno merito sul gradino più alto del podio. “È un risultato che arriva da lontano, in una carriera di alti e bassi – le sue parole a fine gara – Lo sport è cambiato in questi anni, l’età si è allungata. Sto lavorando bene, mi sento un giovincello e finché dura, avanti così. Oggi non è stato facile. Max Carca in ricognizione mi aveva detto di crederci, che queste sono le mie condizioni ideali. È vero. In Val Gardena le condizioni cambiano velocemente e Goldberg mi ha fatto tremare, ma oggi i centesimi mi hanno dato ragione”.
Mattia Casse era salito sul podio in Coppa del Mondo per la prima volta un paio di anni fa, quando fu terzo nella discesa libera proprio in Val Gardena: “Essere performanti in Italia è sempre bello, ti da maggiore attenzione, è tutto “più” rispetto ad altre località, anche se la vittoria è bella ovunque. È tutto molto emozionante e voglio godermi questo momento, ma domani c’è un’altra gara, in una stagione molto lunga. Ho migliorato molto e si vede, ma credo di poter essere ancora più solido”.
L’azzurro ha poi proseguito: “C’è stata un’evoluzione tecnica in questo ultimo periodo, sono riuscito a lavorare bene con i materiali ma ci sono stati anche cambiamenti in positivo all’interno della squadra, con i giovani come Franzoni che ci danno filo da torcere. E credo che oggi sia un ottimo risultato per tutto il team. Ho sempre detto e sostenuto che la squadra c’è e sono convinto che ci divertiremo nell’inverno. Rimango convinto di quello che ho fatto e che dobbiamo fare: la stagione è all’inizio, la prima gara in Europa è andata bene”.
Mattia Casse ha analizzato nel complesso la sua carriera: “È stata una carriera non corta, sin qui abbastanza lunga. Ho iniziato presto, nel 2009 a Bormio. Poi una serie di alti e bassi ma sono stato bravo a non mollare, anche se in un momento ero lì lì per farlo. Mi sono detto che sarei andato avanti alle mie condizioni, vale a dire dare precedenza alle mie sensazioni, al mio sentire. Negli ultimi anni si è formato un gruppo molto affiatato, una squadra unita. La mia è stata una carriera con diversi infortuni che mi hanno lasciato sette viti nelle mie articolazioni, tra entrambe le caviglie ed un ginocchio, oltre alla frattura alla spalla. Proprio qui in Val Gardena nel 2022 sono salito per la prima volta sul podio con il terzo posto in discesa. Oggi ho fatto una gara da numero uno ed è arrivato questo successo”.