Roma, 20 dic. (askanews) – La Camera ha approvato la fiducia posta dal governo sulla manovra. I voti favorevoli sono stati 211, quelli contrari 117. Il voto finale è previsto stasera verso le 22,30, dopo l’esame degli ordini dl giorno e la Nota di Variazioni al bilancio.
Aumento dal 2025 del requisito contributivo per accedere al pensionamento anticipato a 64 anni,
possibilità di aumentare volontariamente il montante contributivo per chi inizia a lavorare nel 2025, proroga per quota 103, opzione donna e Ape sociale. Questo il pacchetto di misure sulle
pensioni contenuto nella manovra. Per quanto riguarda le pensioni minime, nel 2025 la legge di
bilancio prevede un incremento di circa 1,9 euro al mese, passando da 614,77 euro a 616,67 euro. Per gli ultrasettantenni che versano in condizioni di particolare disagio si aggiungono
ulteriori 8 euro al mese. La principale novità introdotta con la legge di bilancio riguarda il pensionamento anticipato per coloro che rientrano completamente nel sistema contributo (ossia che versano i contributi a partire dal 1996). Attualmente si può lasciare il lavoro con 64 anni di età e 20 di contributi, se si raggiunge un assegno pari almeno a tre volte il minimo. Dal prossimo anno
resta confermato che si può andare in pensione a 64 anni ma aumenta da 20 a 25 anni il requisito contributivo. Inoltre, per raggiungere il trattamento richiesto di 3 volte il minimo può
essere utilizzata la rendita maturata con la pensione integrativa. Dal 2030 le norme diventano più restrittive prevedendo 30 anni di contributi e un assegno pari a 3,2 volte quello minimo. La misura sarà monitorata ed è prevista la possibilità di rivedere i parametri con un decreto interministeriale. Un’altra novità introdotta dalla manovra riguarda la possibilità per chi inizia a versare i contributi dal 2025, di incrementare il montante contributivo individuale versando all`Inps volontariamente una maggiorazione della quota di aliquota contributiva pensionistica a proprio carico non superiore a due punti percentuali. La maggiorazione è deducibile dal reddito per il 50% dell’importo totale versato. Secondo l’opposizione questa misura, di fatto, sarà utilizzata da pochissimi lavoratori che
all’inizio del percorso professionale hanno una retribuzione alta. La legge di bilancio conferma per il 2025 gli altri meccanismi per lasciare anticipatamente il lavoro, ossia quota 103 (62 anni
di età e 41 di contributi e assegno calcolato interamente con il sistema contributivo), opzione donna e Ape sociale. Quanto all’adeguamento delle pensioni all’inflazione, la legge di bilancio ripristina il meccanismo più vantaggioso in vigore con il governo Draghi. Considerando l’aumento dell’inflazione dello 0,8%, una pensione di 1000 euro passa a 1008, un importo di 1.500 euro sale a 1.512 euro e uno da 2.500 euro arriva a circa 2.520 euro.
possibilità di aumentare volontariamente il montante contributivo per chi inizia a lavorare nel 2025, proroga per quota 103, opzione donna e Ape sociale. Questo il pacchetto di misure sulle
pensioni contenuto nella manovra. Per quanto riguarda le pensioni minime, nel 2025 la legge di
bilancio prevede un incremento di circa 1,9 euro al mese, passando da 614,77 euro a 616,67 euro. Per gli ultrasettantenni che versano in condizioni di particolare disagio si aggiungono
ulteriori 8 euro al mese. La principale novità introdotta con la legge di bilancio riguarda il pensionamento anticipato per coloro che rientrano completamente nel sistema contributo (ossia che versano i contributi a partire dal 1996). Attualmente si può lasciare il lavoro con 64 anni di età e 20 di contributi, se si raggiunge un assegno pari almeno a tre volte il minimo. Dal prossimo anno
resta confermato che si può andare in pensione a 64 anni ma aumenta da 20 a 25 anni il requisito contributivo. Inoltre, per raggiungere il trattamento richiesto di 3 volte il minimo può
essere utilizzata la rendita maturata con la pensione integrativa. Dal 2030 le norme diventano più restrittive prevedendo 30 anni di contributi e un assegno pari a 3,2 volte quello minimo. La misura sarà monitorata ed è prevista la possibilità di rivedere i parametri con un decreto interministeriale. Un’altra novità introdotta dalla manovra riguarda la possibilità per chi inizia a versare i contributi dal 2025, di incrementare il montante contributivo individuale versando all`Inps volontariamente una maggiorazione della quota di aliquota contributiva pensionistica a proprio carico non superiore a due punti percentuali. La maggiorazione è deducibile dal reddito per il 50% dell’importo totale versato. Secondo l’opposizione questa misura, di fatto, sarà utilizzata da pochissimi lavoratori che
all’inizio del percorso professionale hanno una retribuzione alta. La legge di bilancio conferma per il 2025 gli altri meccanismi per lasciare anticipatamente il lavoro, ossia quota 103 (62 anni
di età e 41 di contributi e assegno calcolato interamente con il sistema contributivo), opzione donna e Ape sociale. Quanto all’adeguamento delle pensioni all’inflazione, la legge di bilancio ripristina il meccanismo più vantaggioso in vigore con il governo Draghi. Considerando l’aumento dell’inflazione dello 0,8%, una pensione di 1000 euro passa a 1008, un importo di 1.500 euro sale a 1.512 euro e uno da 2.500 euro arriva a circa 2.520 euro.